Internet: Creative Disruption - ‘sconvolgimento creativo'

Un concetto di marketing che vede nel termine Disruption lo sconvolgimento del modello di ‘fare affari’ tradizionale verso una risoluzione nell’alveo tecnologico ...

Un concetto di marketing che vede nel termine Disruption lo sconvolgimento del modello di ‘fare affari’ tradizionale verso una risoluzione nell’alveo tecnologico ...

Ci sono due termini che balzano all'occhio nelle proiezioni di business tecnologico riguardo alla capacità di creare valore in una fase del ciclo in cui si continua a parlare di incertezza e moderata crescita: Creative Disruption. Per quanto possa sembrare di immediata comprensione la Creative Disruption è un concetto di marketing che vede nel termine Disruption lo sconvolgimento del modello di ‘fare affari', nel quale la ‘Distruzione Creativa', come qualcuno ha voluto sintetizzare per assonanza, interrompe un processo per farlo ripartire nell'alveo tecnologico, sfruttando la rete Internet.

Tre ecosistemi ‘reteguidati'

Mi piace evidenziare la capacità di innovazione creativa che la tecnologica sta portando avanti; l'esempio arriva come al solito dagli Stati Uniti. Sono tre i canali di sviluppo: a) Internet of Things, b) Sharing Economy, e c) On-Line Services. Interessante il commento degli analisti: "il consumatore esce vincitore suo malgrado da una competizione tra aziende che devono adeguare la loro offerta utilizzando la tecnologia in mobilità".

Internet delle cose

Internet of Things (IoT) è ormai un tema noto a tutti nonostante sia ancora tutto da scoprire; le ‘cose' ci parlano e parlano tra loro. Il pensiero corre verso gli ultimi prototipi di citycar che si guidano ‘da sole'; si muovono nel traffico urbano "parlando" con i semafori e gli altri segnali stradali, reteguidate dal navigatore di bordo: ci portano, vanno a parcheggiarsi e ci vengono poi a prendere. Un processo identificato come M2M (machine to machine) dove i devices detteranno una nuova logica di interazione/comunicazione. E non solo, l'industria dell'Internet of Things ha già un programma di investimenti e un giro d'affari che in cinque anni raggiungerà la cifra di 7 trilioni di USD!

Sharing Economy

Nell'era degli smartphone e dei big data, la relazione C2C (consumer-to-consumer) è diventata più facile, meno sprechi di tempo, meno incertezza e meno costi. Come risultato, le singole persone si trovano nel rapido "sconvolgimento creativo", il che significa che sono disposte a fare cose inimmaginabili fino a poco tempo fa, come affittare una stanza della loro casa per qualche giorno, perfino a stranieri, finanziare un acquisto on-line e ottenere un servizio da qualcuno che non hanno mai incontrato. Le persone ripongono nella tecnologia una fiducia capace di soddisfare le loro aspettative in modo più convenientemente possibile, superando i sistemi tradizionali. Il modello statunitense trova una lunga lista di società quali Lyft, Sidecar, AirBnB, RentTheRunway, Getaround, Park Circa, e leader di settore come Uber che stanno tracciando un nuovo modello di business C2C facendo convergere anche l'attuale B2C (business to consumer). Le stime di sviluppo del settore per i prossimi 5 anni sono di oltre 450 mld UDS.

On-line Services

In linea con la Sharing Economy, l'ecosistema vede l'aumento dei servizi on-line come modello guidato dal consumatore. Il social networking diffonde le recensioni e le opportunità dell'e-Commerce, ma non solo; la vera sfida adesso sono i Servizi On-line. Se da un lato il sistema tradizionale offriva comunque un vantaggio nel servizio di assistenza rispetto al semplice acquisto on-line, oggi l'offerta sfrutta la tecnologia per disporre di servizi più veloci, comodi e a prezzo competitivo. Le battaglie locale sui prezzi di consegna per l'eCommerce lascia spazio a nuove proposte di servizi, ecco i nomi più noti: TaskRabbit (consegne di qualsiasi tipo anche con droni; in alcune città sono convenzionati con le farmacie per la consegna dei farmaci), Thumbtack (realizza il tuo progetto), Handy (pulizia della casa), Cookening (pranzi/cene), Care.com (cure mediche), Angie's List e IACs HomeAdvisor (interventi per la casa, idraulici, falegnami, elettricisti ecc.). Le stime di sviluppo del settore per i prossimi 5 anni sono di oltre 500 mld UDS.

Più Robot e meno Lavoro

Davanti a tutte queste innovazioni non possiamo comunque non porci la domanda sull'accelerazione di produttività che il sistema tecnologico oggi impone. Il business tecnologico vede il mondo dei ricavi aumentare in processi di crescita evidenti nella capitalizzazione delle società quotate, ma fuori da Wall Street, Main Street cita numeri duri da leggere, almeno nei paesi sviluppati: la disuguaglianza nel mondo del lavoro è in aumento. Negli Stati Uniti, negli ultimi dieci anni, il numero dei robot industriali è aumento del 72% mentre il numero di lavoratori del settore manufatturiero è diminuito del 16%. La sfida delle politiche governative dei prossimi anni sarà di trovare un equilibrio tra la crescita di efficientamento dettata dalla tecnologica e la creazione di posti di lavoro, tenendo conto della prospettiva di allungamento della vita lavorativa: insomma una partita estremamente sfidante a cui il mondo politico oggi non ha ancora dato risposta.

7 maggio 2015

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

 

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