Padoan apre le porte alla Bad Bank per le banche italiane

Chi ha ragione nel mercato: chi vende a questi prezzi molto più bassi ... o chi oggi sta raccogliendo senza fretta ... Le risposte sono molto diverse ... Gli analisti dei fondi di investimento osservano che gli accantonamenti ...

Chi ha ragione nel mercato: chi vende a questi prezzi molto più bassi ... o chi oggi sta raccogliendo senza fretta ... Le risposte sono molto diverse ... Gli analisti dei fondi di investimento osservano che gli accantonamenti ...

I listini rimangono sotto pressione a livello internazionale con il listino cinese al centro di ripetuti ribassi. Anche in Europa la situazione non vive tempi migliori; in particolare nel mercato italiano rimane la tensione degli operatori finanziari sulle azioni degli istituti bancari. Lo scorso anno molti investitori si erano esposti positivamente sul settore bancario italiano sulla scia di almeno due temi importanti: il primo di ordine specifico dopo il decreto governativo che rimetteva in gioco le banche popolari e la possibilità di coinvolgere in operazioni di M&A un vasto numero di istituti di credito rilanciando il settore, il secondo sulla fine della lunga recessione che aveva tenuto in ostaggio il paese. Oggi le analisi sono soprattutto focalizzate sul valore effettivo degli asset in sofferenza e del loro adeguamento al valore di mercato.

Il tiramolla sulla Bad Bank

Si è molto discusso sul tema, e sono state molte le opinioni espresse dai banchieri che non volevano scoprire le carte sul tema delle sofferenze. L'esempio ormai datato prendeva a riferimento quanto successo in Spagna dove nel novembre 2012 era stata istituita una Bad Bank con fondi dell'Unione Europea in collaborazione con banche e governo locale. La Sareb (Sociedad de Gestión de Activos Procedentes de la Reestructuración Bancaria) era stata istituita per raccogliere attivi immobiliari problematici o fortemente svalutati con l'intento di smobilizzarli in quindici anni. Questo intervento ha accelerato il processo di ristrutturazione del sistema bancario spagnolo che ha potuto godere di una maggiore elasticità sul credito.

Il via libera anche per l'Italia

Dopo gli incontri del ministro Pier Carlo Padoan (nell'immagine) con le autorità europee la Bad Bank potrebbe essere attivata anche in Italia. In realtà la soluzione non sembra particolarmente vantaggiosa tanto che non sono previsti aiuti particolari, la regolamentazione sarà molto limitata e il costo delle garanzie sarà a prezzi di mercato. Unica ed importante richiesta ottenuta è che la controparte possa essere lo Stato. Quindi come già si era pensato, ogni banca potrebbe creare un apposito veicolo giuridico, SPV (Special Purpose Vehicle) in cui verrebbero trasferite le sofferenze. Questo veicolo potrà quindi emettere debito Senior per il quale le banche possono acquistare una garanzia del governo a prezzi di mercato (costo del CDS equivalente); unica condizione che il debito senior sia valutato Investment Grade.

La situazione per le banche italiane

Secondo le stime degli analisti complessivamente il sistema delle Bad Bank in Italia potrebbe avere un totale di attivi tra i 40-70 mld di Euro. La necessità di avere emissioni Senior Investment Grade limita infatti le attività a garanzia dei prestiti. Le stime vedono in circa 200 miliardi di Euro le sofferenze bancarie, di cui due terzi circa con garanzie immobiliari ovvero 130 mld. L'acquisto di questi beni al 30-50% del valore implicherebbe una dimensione combinata di 40-70 miliardi di Euro; assumendo che il 70% dei finanziamenti sia debito senior, il governo garantirebbe un debito di 30-50 mld di Euro.

Le valutazioni degli operatori

Chi ha ragione nel mercato: chi vende a questi prezzi molto più bassi di solo un paio di mesi fa o chi oggi sta raccogliendo senza fretta approfittando della delusione e della preoccupazione degli investitori? Le risposte sono molto diverse da soggetto a soggetto. Gli analisti dei fondi di investimento non danno valori numerici, ma osservano che dopo l'Asset Quality Review gli accantonamenti sono ormai ben oltre il 50% delle sofferenze, mentre la velocità di crescita di quest'ultime risulta in netto calo; anche dal punto di vista reddituale la situazione è in netto miglioramento. Non mancano comunque i commenti dei venditori che vedono nelle attuali verifiche per la procedura utile a spostare le sofferenze nel SPV, l'analisi accurata delle società di rating che dovranno giudicare una ad una le posizioni per definire emissioni Senior Investment Grade: l'opinione è sui dubbi che ci possano essere ancora sorprese negative.

28 gennaio 2016

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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