2021 Nuovo Anno Finanziario

Pubblicato il 15.01.2021

2021 Nuovo Anno Finanziario

I mitici anni appena successivi al 1920, conosciuti come ‘Roaring Twenties - Ruggenti anni Venti', fanno venire in mente l'impennata dei consumi in un periodo di ritrovata vitalità dopo la sanguinosa guerra mondiale. Oggi, le ipotesi per una simile condizione dei consumi ‘post-pandemia' portano al medesimo contesto? Non c'è stata una guerra, ma la pandemia ha fatto deragliare in modo significativo il trend dei consumi, ed un successo del piano vaccinale potrebbe in realtà non solo ridurre contagi e vittime, ma innescare flussi di spesa inaspettati: i ‘Nuovi Ruggenti anni Venti'. Gli analisti, nonostante l'aumento dei contagi in molti paesi e le mutazioni del virus, vedono nella prospettiva del vaccino il raggiungimento dell'immunità di gregge nei prossimi mesi. La riduzione dei contagi, meno persone più vulnerabili tra anziani e attività di contatto, porterà alla diminuzione progressiva dei test positivi e dei ricoveri, assistendo al un calo di nuovi casi e decessi; insomma una situazione inversa rispetto alla fase di espansione esponenziale del virus.

Meno acquisti, più risparmio

Dall'inizio della pandemia la spesa dei consumatori si è ridotta; le restrizioni hanno impedito l'accesso a servizi e negozi, lasciando spazio a e-commerce e intrattenimento in streaming, mentre il volume complessivo è comunque diminuito in modo chiaro, in particolare nei settori di ristorazione, ospitalità e spostamento, riportando in contrapposizione un ingente aumento dei risparmi. Un dato positivo è stato misurato dalla spesa per la casa, in occasione di smart working e maggior tempo passato tra le pareti domestiche e in famiglia: la spesa per beni durevoli, in particolare i mobili e elettrodomestici, si è impennata. Il ritorno alla normalità vede la domanda latente per consumi e servizi riportarsi ad un livello elevato nel secondo semestre dell'anno, a fronte di un utilizzo dei risparmi. Con la eliminazione delle restrizioni ci sarà un ritorno dei consumi pre-Covid: tempo libero e più servizi fuori casa (intrattenimento nelle aree tradizionali, vacanze, ristorazione) e un calo di spesa per casa e digitale.

Dollaro/Euro e Inflazione

Il dollaro Usa rispetto all'Euro ha seguito quanto indicato dalla stime di un anno fa con una svalutazione nel 2020 che lo ha portato da un rapporto EUR/USD di 1,11 a 1,22 (circa -10%). Il consenso che prevede un'ulteriore debolezza del dollaro trova validi argomenti, in particolare l'enorme ‘doppio deficit' inanellato dagli Stati Uniti, sebbene le previsioni indichino un posizionamento in gran parte già incorporato nei livelli di mercato. Nel raffronto con il 2017/2018, il rapporto EUR/USD era salito sino a 1,25 prima di tornare sui suoi passi dopo una ripresa della crescita economica e un restringimento sui tassi di interesse da parte della banca centrale statunitense; lo scenario atteso sembrerebbe riproporre lo stesso movimento nella seconda parte del 2021. Tra i temi in evidenza quello dei prezzi: vari indicatori suggeriscono un aumento dell'inflazione negli Stati Uniti sopra il 2% durante la prossima primavera, dato che servirà a testare il nuovo regime AIT (average inflation targeting) della Fed voluto da Jerome Powell. Il primo passo per il FOMC della Fed metterebbe in discussione sulla promessa di acquisto minimo e tempi del programma QE, introducendo una maggiore flessibilità sulla falsariga del programma PEPP della BCE. Attualmente nessuno è disposto a parlare sulla possibilità di un rialzo dei tassi da parte della Fed già nel 2022, ma una tale idea spingerebbe i mercati a rivalutare già nel 2021 una tale ipotesi in combinazione di una crescita economica elevata e tassi di inflazione prospettici più solidi. Se quindi la Fed si dimostrasse pronta per un restringimento nella prima metà del 2022 il segnale potrebbe già essere chiaro con una riduzione formale degli acquisti di asset intorno all'estate 2021. Sarà interessante vedere come la Fed affronterà questa discussione e come il mercato ne prenderà atto.

15 gennaio 2021

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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