BCE sposta avanti le sue decisioni
Pubblicato il 09.09.2016
A fronte di prospettive di crescita economica stazionarie e inflazione lontana dagli obiettivi di medio termine, gli operatori speravano in qualche indicazione monetaria propositiva nella riunione del comitato della Banca Centrale Europea. Il governatore Mario Draghi ha invece solo confermato le decisioni in corso, nessun ulteriore taglio dei tassi di interesse, peraltro già abbondantemente in territorio negativo, aggiungendo la ormai classica affermazione che "in caso di necessità il comitato si prenderà cura di nuove valutazioni ed interventi".
La conferma per una crescita dell'Eurozona ancora più lenta
Durante la conferenza stampa Draghi ha comunque messo in luce il rischio al ribasso per quanto riguarda le prospettive di crescita economica che, non solo rimangono più che moderate, ma risulterebbero in leggero ribasso rispetto alle precedenti di giugno: la stima di crescita del GDP area Euro per il 2017 e 2018 si fermerebbe ben al di sotto del 2%, a +1,6%. Anche le previsioni di inflazione non subiscono variazioni positive con una stabilità dei prezzi precaria in una prospettiva anemica dei consumi. In conclusione il presidente della BCE, in un contesto di tassi bassi per un esteso periodo, mette sul piatto la possibilità di allungarne il periodo per programma di acquisti, Quantitative Easing (QE), ad oggi previsto fino al marzo 2017.
La difesa di Draghi
Difronte ad una risposta debole nella crescita dell'area, Draghi ha difeso le iniziative monetarie in atto, osservando che la cinghia di trasmissione del credito sta finalmente alimentando sia imprese che famiglie con un aumento costante dei prestiti. Il merito dell'erogazione di nuovi prestiti risulta collegato alla serie di tagli dei tassi e acquisto di titoli (tramite QE) che hanno schiacciato molto in basso i rendimenti, con i titoli governativi in gran parte con rendimenti negativi. Alla domanda se il Quantitative Easing potrebbe contemplare acquisti di titoli azionari, come già succede in Giappone e Svizzera, Draghi ha risposto che questa ipotesi, sebbene non preclusa, non è ancora stata ammessa neppure alla discussione. Infine alla domanda sulla discesa di redditività delle banche, Draghi risponde che dall'analisi della BCE le banche hanno perso redditività non per colpa della politica centrale dei tassi negativi, ma per i cambiamenti in atto sui servizi finanziari a cui le banche devono rispondere con una maggiore efficienza.
La attese degli investitori
Il mercato finanziario continua a verificare la sua massima tonicità sul segmento obbligazionario; dopo la volatilità causata dal referendum britannico sulla Brexit anche i mercati azionari hanno comunque avuto un ottimo rimbalzo e sembrano meno sensibili alle vicende politiche. I recenti casi della mancata fiducia al nuovo governo in Spagna e la sconfitta del partito della cancelliera Merkel nelle elezioni amministrative in Germania ne sono alcuni esempi. E' pur vero che nei prossimi mesi sono previste sfide politiche importanti come le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, il referendum costituzionale in Italia e le elezioni in Austria. Per quanto riguarda i portafogli di investimento sarà importante vedere le decisioni sul fronte monetario: la Federal Reserve statunitense dovrà decidere se e quando aumentare i tassi di interesse. In realtà sarebbe questa decisione ad influenzare maggiormente i mercati finanziari rimettendo in discussione gli equilibri costruiti in tanti mesi di aggiustamenti, ma su questo aspettiamo le prossime indicazioni oltre oceano, intanto sappiamo che la BCE sta vigilando.
6 settembre 2016
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA
Il valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.