Borse: problema Grecia o opportunità?
Pubblicato il 29.06.2015
I mercati finanziari di tutto il mondo seguono la vicenda del mancato accordo tra Grecia ed i suoi creditori con una certa apprensione, contemplando le possibili opzioni rispetto ad un accordo ‘dilatato', un default e forse l'uscita dall'Euro. Sebbene l'offerta dei creditori e le proposte del governo greco si siano avvicinate tanto da far intendere che i primi siano pronti a mettere mano al portafoglio e gli altri disponibili ad interventi sui conti pubblici, le pressioni politiche interne nel partito al governo greco Syriza mantengono il divario aperto. La decisione greca di respingere la proposta di aumentare l'IVA e modificare il sistema pensionistico, è sembrata la ragione di rottura della trattative.
La trappola per Tsipras
Il rischio di autorevolezza che il primo ministro greco Tsipras (nell'immagine) ha intrapreso nel subordinare qualsiasi accordo con i creditori all'approvazione di un referendum nel prossimo fine settimana, pone il problema del tempo utile decisionale prima dei termini di pagamento improrogabili del 30 giugno al Fondo Monetario Internazionale (il FMI non farà pressione per pochi giorni), e la disponibilità dei creditori europei di riproporre i nuovi aiuti. Dal punto di vista politico la trappola per Tsipras di un risultato della consultazione greca a favore delle proposte dei creditori metterebbe in scacco l'attuale partito al governo con gravi problemi di rappresentanza.
BCE contro la speculazione dell'Euro
Quello che gli operatori continuano a far notare è il possibile danno in termini di impatto nei mercati finanziari rispetto alla sostenibilità politica della gestione di una politica comunitaria dell'area Euro: è comprensibile che si lavori su tutti i fronti per trovare una soluzione, ma il tema è comunque quello del contagio e della fiducia degli investitori sul futuro politico delle relazioni, soprattutto con la periferia. La Banca Centrale Europea rimane il protagonista fondamentale in grado di disinnescare ogni pericolo di speculazione che possa investire il mercato finanziario dell'area Euro. In termini di sforzo dobbiamo tener conto che l'economia greca pesa sul totale del GDP mondiale lo 0,3%, la capitalizzazione della borsa azionaria rappresenta lo 0,05% di quella mondiale, un valore comunque limitato: un ‘sassolino nella scarpa' che comunque può far male se non viene risolto in via definitiva.
Corrado Caironi – Investment Strategist di R&CA
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