Cina: Effetto incertezza Economica sulla Borsa di Shanghai
Pubblicato il 29.02.2016
Il sostegno all'espansione in Cina nel 2015 è stato rappresentato dal settore terziario che con una crescita dell'11,7% ha portato il suo contributo al 50,5% dell'intero PIL cinese; la strategia per il 2016 rimane la stessa, a fronte di un calo delle esportazioni, quale concausa di un fermo di investimenti per la produzione industriale, serve un'adeguata espansione della spesa per servizi e infrastrutture. Gli economisti sono comunque in apprensione sulla tenuta dei livelli di sviluppo programmati dal governo, le indicazioni sono per una crescita di +6,5% annuo fino al 2020. Anche gli operatori soffrono i segnali della forte volatilità della borsa interpretando la medesima visione di incertezza; l'indice azionario Shanghai Composite si sta dimostrando uno tra i peggiori mercati perdendo da inizio d'anno oltre il 24% con un evidente andamento anomalo e picchi di oscillazione vertiginosi. Dietro le turbolenze finanziarie in Cina sono comunque evidenti le indecisioni politiche sulla liberalizzazione finanziaria; gli enormi scostamenti del mercato azionario riflettono le speculazioni sulle insicurezze delle autorità monetarie cinesi.
La valuta cinese Yuan rimane osservato speciale
Dopo la svalutazione dello scorso agosto e il deprezzamento di inizio del 2016, le autorità cinesi hanno definitivamente messo a riposo il vecchio regime di politica sui cambi in cui lo Yuan (Renminbi) era ancorato al dollaro Usa; è chiaro che comunque il nuovo regime più flessibile manchi ancora di credibilità nel mercato. Infatti sul fronte internazionale la Cina ha subito un'enorme riduzione delle riserve valutarie, pari circa al 20% del suo totale: le ‘China Foreign Exchange Reserves' sono passate in poco più di diciotto mesi da circa 4000 mld $US agli attuali 3230 mld $US. Si deve di fatto sottolineare che negli ultimi mesi sono aumentate le previsioni di ulteriori svalutazioni dello Yuan, nonostante gli intenti di stabilità dichiarati a seguito della conferma dell'entrata della divisa cinese nel paniere di valute di riserva del Fondo Monetario Internazionale, gli Special Drawing Rights (SDR).
Un rilancio economico affidato all'interno
La debolezza del processo di crescita e le preoccupazioni di una caduta dell'economia cinese con ripercussioni che proietterebbero l'intero sistema globale in recessione, cercano spiragli nella politica monetaria: l'intento di rilancio passa in gran parte dagli investimenti interni. La banca centrale PBoC intende influire direttamente sui tassi bancari di finanziamento e deposito adottando un sistema a ‘corridoio' capace di definire un range di tassi attraverso l'Open Market Operation (OMO) allineando i tassi di mercato al livello politico desiderato.
La difficoltà tra liberalizzazione e controllo monetario
In questo processo di liberalizzazione, ma allo stesso tempo di controllo monetario strategico al rilancio, gli analisti hanno individuato l'utilizzo degli attuali riferimenti Lending Facility (SLF) e Medium-term Lending Facility (MLF) come limiti superiore del corridoio. L'analisi vedrebbe le autorità monetarie nei prossimi mesi, a fronte di un monitoraggio serrato degli indicatori di crescita economica, preparare un taglio del limite superiore dei tassi dello 0,50%. E' evidente che una normalizzazione del ciclo di crescita e una diminuzione dell'incertezza sugli strumenti finanziari utilizzabili dalla banca centrale cinese sarebbe un punto di partenza importante nel contenimento della volatilità del mercato azionario.
29 febbraio 2016
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.