Cina epicentro geopolitico

Pubblicato il 26.03.2021

Cina epicentro geopolitico

Il mercato azionario cinese si muove al ribasso sotto la pressione sia della rotazione settoriale globale, validata dall'irripidimento della curva dei Treasury americani, che per l'inasprimento delle relazioni diplomatiche di Stati Uniti ed Europa nei confronti della Cina: dopo l'ottimo andamento di inizio anno l'indice MSCI China si presenta con il netto calo di marzo di circa il 6%. La ripresa globale rimane bilanciata dai rischi di efficacia dei vaccini, mentre la domanda esterna per le esportazioni e l'influenza sulle partite correnti dettano un calo del momentum di mercato. Le autorità cinesi hanno fissato un obiettivo di crescita del GDP più facile da raggiungere, per il 2021 ‘sopra il 6%', rispetto alle stime di consenso del mercato, panel di Bloomberg: +8% e del Fondo Monetario Internazionale FMI all'8,1%. Il governo cinese pone l'attenzione alle potenziali turbolenze guidate da un Tapering dei QE delle banche centrali in una fase delicata della riapertura di tutti i settori. Sull'obiettivo inflazione è stato fissato un target del 3%, ed evidenziata la creazione di oltre 11 milioni di nuovi posti di lavoro urbani nell'anno, rispetto ai 9 dell'anno scorso, con un tasso di disoccupazione urbano al 5,5%, rispetto al 6% del 2020. Non mancano i dubbi sulla strategia sanitaria che ha visto la Cina essere la prima nazione a presentare un vaccino anti-Covid e risultarne ultima nelle vaccinazioni.

Aspetti geopolitici

Lo scenario internazionale sembra altresì meno aperto alla diplomazia cinese dopo le critiche di Biden sui temi spinosi della ‘libertà della persona' con riferimento a Hong Kong, Xinjiang e Taiwan. Risulta evidente che le osservazioni del Presidente statunitense, condivise dai politici dell'area Euro e dal Regno Unito, tendono in ogni modo a sottolineare gli squilibri sociali ed economici tra le principali aree, alla disputa tecnologica e relative ritorsioni. La Cina nel suo modello di espansione propone un atteggiamento sempre meno di partnership e più accentratore, comportamento che trova l'attuale scenario pandemico molto sfidante da parte delle economie sviluppate, mentre più in linea con quelle emergenti. La seconda economia al mondo punta ad acquisire importanza crescente in ogni settore, mentre si cerca di capire la direzione del suo programma politico per le riforme nazionali, mirate al miglioramento della qualità di vita del paese, in un contesto comunque attento ai valori umani a livello internazionale. Nei recenti documenti il governo cinese punta soprattutto ad uno sviluppo sostenibile guidato dall'innovazione, investendo su modelli endogeni e con al centro la qualità dei servizi rispetto ad obiettivi di crescita assoluta; nonostante questo le autorità hanno comunque indicato l'obbiettivo di raddoppiare le dimensioni del GDP entro il 2035, il che implicherebbe un tasso di crescita medio annuo del 4,7% nei prossimi 15 anni.

Mercato finanziario cinese

In questo contesto gli indici finanziari si sono mossi in modo deciso. Dopo il picco di rialzo a metà febbraio le borse hanno avuto un netto storno: da inizio anno lo Shanghai Composite rimane negativo a -1,58%; positiva invece la borsa di Hong Kong con l'indice Hang Seng a +4,05%. Sul lato obbligazionario l'ETF Ishares China Cny Bond Ucits Etf Usd (Isin IE00BYPC1H27) ha maturato una performance da inizio anno di +4,6% indicando la combinazione positiva dettata dal rafforzamento del dollaro Usa e dello Yuan nei confronti dell'Euro. Riguardo ai listini azionari le prospettive vedono valutazioni del MSCI China P/E ratio fwd 12m a 16,2x, in buona media a livello internazionale; in termini relativi il raffronto trova gli altri indici MSCI a: All Country World 19,5x, EAFE 17,3x, Emerging Markets 15,2x, US 22,6x, Europe 16,5x e Japan 17,8x. In questo contesto l'indice MSCI Italy rimane altamente competitivo a 13,9x. Dobbiamo comunque sottolineare che le stime degli utili prospettici per il 2021 in Cina risultano ad oggi di +17,5%, mentre l'aumento dei ricavi trova un +13,9%, mettendo in evidenza una normalizzazione avanzata post-Covid, ancora tutta da verificare nei paesi sviluppati.

26 marzo 2021

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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