Come sfruttare i Bear Markets

Pubblicato il 01.04.2020

Come sfruttare i Bear Markets

I mercati finanziari, all'interno di un Bear Market (mercato orso – ribassista), si muovono altalenanti con gli investitori confusi sia dalle iniziative monetarie delle Banche Centrali che dalla frenetica promessa di politiche fiscali dei governi in risposta ai segnali recessivi dell'economia. La situazione attuale sembra aumentare la confusione per l'impatto da Coronavirus che per la prima volta spaventa i mercati finanziari a livello globale. Gli indicatori di fiducia quali i sondaggi presso i direttori acquisti (PMI) di USA, Giappone e Euro area di marzo sono risultati in forte contrazione. Negli Stati Uniti la Federal Reserve ha tolto limiti di importo e ampliato il paniere di titoli idonei ai suoi acquisti atti a garantire flussi continui di liquidità alle istituzioni finanziarie; inoltre il Congresso ha approvato un pacchetto fiscale da 2,2 $ trilioni per aiutare imprese e consumatori, dopo i dati che manifestano un incremento di domande di sussidio quale preludio all'impennata della disoccupazione. Anche BCE e Commissione UE si sono mosse nella stessa direzione.

Quando rilevare l'Entry Point

Sebbene muniti di modelli statistici di investimento, riuscire ad individuare il punto di minimo del mercato risulta difficile sebbene i dati storici indichino che le perdite sugli investimenti fatti in anticipo richiedono di sopportare un periodo di attesa relativamente breve prima di ritornare positivi. Le statistiche statunitensi sull'indice S&P500 mostrano che investendo sopra il 5% dal minimo di mercato si siano aggiunti solo 3 sedute al periodo di recupero; se invece del 5% ci si trova al 10% sopra il minimo le sedute diventano 17. Dopo un significativo ribasso, gli investitori con la possibilità di acquistare panieri azionari selezionati, in un'ottica di medio temine, potranno beneficiare del loro sostanziale recupero. Sebbene la situazione economica negativa persista per un po' di tempo, dal 1928, attraverso 14 recessioni e 21 mercati orso, i mercati azionari hanno sempre riguadagnato il precedente massimo, e anche questa volta si prospetta la medesima situazione: il mercato Orso (Bear Market) trova nel tempo un naturale movimento verso quello Toro (Bull Market). Oggi ci troviamo ad affrontare un evento senza precedenti, preoccupante, perché tocca la salute delle persone, ma ancora una volta i listini azionari si stabilizzeranno e riprenderanno un percorso di ripresa. Le tecniche più consigliate agli investitori a lungo termine sono quelle di acquisti attraverso piani di accumulo programmati anche detti PAC.  

Dati macroeconomici

L'impressione che i dati reali che ci aspettiamo nelle prossime settimane saranno alquanto negativi sarebbe confermata dagli attuali indicatori di fiducia. Nell'area Euro l'indice IHS Markit PMI® Settore Manifatturiero che monitora Produzione, Nuovi ordini e Vendite, è diminuito a marzo al livello minimo storico di 44,5 punti (stima flash: 44,8, finale di febbraio: 49,2); è stato infatti registrato un taglio dei livelli occupazionali e un aumento delle restrizioni sulla catena di distribuzione a livello record. Come nelle previsioni, l'indice IHS Markit PMI (Purchasing Managers Index) del settore manifatturiero italiano è crollato dai 48,7 punti di febbraio a 40,3 di marzo, segnalando il diciottesimo mese consecutivo di contrazione del settore manifatturiero; il dato risulta il più basso dall'aprile 2009, in piana crisi finanziaria globale. Gli sforzi per fronteggiare l'emergenza da coronavirus hanno pesato gravemente su tutta la filiera produttiva in particolare nelle aree ad alta intensità del Nord Italia. Secondo i recenti dati la produzione è diminuita al ritmo più alto da quando sono iniziate le indagini nel giugno del 1997. In senso opposto il Manufacturing Purchasing Managers Index in Cina è risalito a 52 punti contro i 35,7 di febbraio e sopra i 50 rilevati a gennaio: un segnale di ripartenza dopo il fermo imposto dal coronavirus. In realtà la recente dinamica sull'infezione da Coronavirus vede una sostanziale flessione nei primi centri di infezione di Cina, Corea del Sud e Giappone, una fase di stabilità e forse di picco in Europa, e aumento negli Stati Uniti.

1 aprile 2020

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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