Corsa al rialzo nelle performance azionarie
Pubblicato il 14.11.2019
Le borse statunitensi sembrano cercare un livello di consolidamento, proseguendo nel frattempo al superamento progressivo dei massimi storici. Molti gestori hanno rivisto le loro prospettive con un aumento delle posizioni di attività di rischio nei portafogli con eccessiva liquidità in modo da tenersi agganciati alle performance già straordinarie; da inizio anno gli indici segnano: S&P500 + 24%, DAX + 25,5%, Nikkei 225 + 16,5%, MSCI AC World val. locale +19,7%. I commenti degli analisti finanziari sembrano unanimi precisando che dietro il rally delle ultime settimane ci sono i miglioramenti nelle relazioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, le ragioni positive per un accordo sulla Brexit e ancora meglio, importanti prospettive di stabilizzazione della crescita globale nei trimestri a venire. Sono soprattutto questi sviluppi a contribuire alla maggiore propensione al rischio degli investitori e all'opposto alla vendita delle obbligazioni ad alto rating.
Prese di beneficio sui difensivi
I rendimenti dei governativi si sono mossi velocemente al rialzo con l'US Treasury a 10 anni verso il 2% e il Bund 10y tedesco a - 0,25%. Anche le attività finanziarie ancora più difensive, come i metalli preziosi, hanno visto ridurre marginalmente le posizioni a fronte di un aumento delle prese di beneficio. In questo clima di euforia generale, guidata dai record dei listini statunitensi, i mercati azionari dell'area Euro sono tornati ad essere oggetto di investimento, dopo la pausa per il rallentamento della locomotiva tedesca, guidati dall'indice DAX riposizionato a ridosso dei precedenti massimi storici (13.479 punti il 3 novembre 2017) con l'obiettivo di proseguire il trend e superare il precedente record.
Temi chiave per il 2020
I temi di discussione proposti nei comitati di investimento per la stesura dell'Investment Outlook 2020 sono convergenti su quattro punti chiave: - ciclicità tra crescita e recessione economica, e l'introduzione di nuove politiche fiscali, - prossime iniziative di intervento monetario delle banche centrali, - capacità di tenuta di investimenti e profitti societari, ed infine - strategia di investimento per i portafogli mobiliari. Dalle prime indicazioni sommarie per la parte macroeconomica non dovremmo risentire di particolari criticità per il 2020; gli economisti stimano uno scenario centrale di stabilità e/o moderata espansione: la crescita del Real GDP World dovrebbe posizionarsi appena sopra il 3%, leggermente migliore di quest'anno. Per quanto riguarda la politica monetaria l'attuale indirizzo espansivo di FED e BCE sembra presentare una sostanziale pausa, in attesa di effetti concreti.
Valutazioni azionarie
Investimenti societari e profitti saranno invece i dati più difficili da stimare con precisione, soprattutto in funzione dell'aumento delle valutazioni azionarie: un rallentamento degli utili aziendali spalancherebbe le porte ad un ulteriore espansione dei multipli di valutazione. Le variazioni al rialzo dei P/E ratio fwd 12 mesi da inizio anno sono significative: MSCI All Country World a 15,6x odierno contro 13x ad inizio anno; MSCI USA 17,7x contro 14,6x; MSCI EMU 13,9x contro 11,3x; MSCI Emerging Markets 12x verso 10,5x; MSCI Japan 13,8x contro 11,2x. Si deve comunque sottolineare che gli attuali livelli risultano in linea sia con la fase matura del ciclo dei profitti che con prospettive di mantenimento di tassi di interesse generalmente bassi, se non negativi come in Giappone e area Euro.
Presidenziali 2020 negli Stati Uniti
Un evento importante sarà la lunga campagna elettorale che accompagnerà per tutto l'anno i mercati degli Stati Uniti, fino all'elezione del Presidente nel prossimo novembre. Se tanto è stata oggetto di attenzione la "spinta protezionistica" di Trump, ora ci si chiede quanto ancora potrà coesistere nei programmi elettorali con la prospettiva di un prossimo rallentamento economico. Non va inoltre dimenticato che il rialzo degli indici azionari americani è anche il risultato di politiche di taglio di tasse e agevolazioni fiscali per il rientro dei capitali; questa politica ha molto aiutato le società quotate in contrapposizione all'acuirsi di una ‘guerra commerciale' Usa – Cina e ad una rivalutazione del dollaro. L'altro lato della medaglia è la preoccupazione per l'aumento del debito pubblico statunitense, ben oltre il 100% del GDP, a cui la politica dovrà dare una risposta. Siamo quindi in attesa di verificare gli Investment Outlook di prossima pubblicazione per capire meglio come posizionare i portafogli mobiliari.
14 novembre 2019
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.