Crescono le attese di recupero dell'azionario europeo
Pubblicato il 21.10.2016
Mentre gli indici azionari statunitensi si sono riposizionati positivamente, con una performance da inizio anno dell'S&P500 vicina a +5%, nulla risulta ancora per quelli europei che invece trovano nello stesso periodo dati negativi con l'indice DJ EuroStoxx sotto del 4,8%. Gli analisti da tempo cercano di capire quali potrebbero essere i driver capaci di evidenziare un sostanziale cambiamento di trend ed avviare un potenziale recupero dell'azionario europeo. Lo scenario in effetti presenta fattori di incertezza esterni quali le prossime mosse restrittive della Fed sui tassi e il dibattito elettorale per le elezioni presidenziali in Usa, ma anche le preoccupazioni domestiche per la mancata conferma dell'allungamento del Quantitative Easing della BCE e i temi geopolitici quali il referendum costituzionale in Italia, le elezioni in Austria e Spagna e le manovre fiscali per il prossimo anno ancora da vagliare dalla commissione europea.
Segnali meno negativi dai paesi emergenti
Nelle analisi delle società europee si stanno evidenziando fattori di rilievo quali una leggera crescita dei ricavi e stime di stabilizzazione dei profitti, due punti da non sottovalutare nella menzione dei driver per un recupero delle quotazioni. Dai dati di consensus degli operatori emergono infatti due elementi positivi: il primo sottolinea che nonostante la crescita in Europa rimanga complessivamente debole, è invece percepibile una risposta favorevole su alcuni mercati emergenti: dato che mette in positivo le prospettive delle aziende europee orientate alle esportazioni. Il secondo invece legato finalmente alla ripresa dei prezzi delle materie prime con un'inversione di trend durata molti semestri.
Stime ancora incerte sugli utili del terzo trimestre, meglio il prossimo
Le recenti analisi vedono infatti migliorate le previsione di crescita dei ricavi per le aziende esposte ai paesi emergenti e una maggiore solidità per i settori appartenenti alle materie prime. Il peso di un dollaro in rafforzamento rispetto all'Euro è un ulteriore elemento di favore. Secondo gli analisti europei infatti una stabilità sugli attuali livello di prezzo del petrolio porterebbe ad un miglioramento dei profitti per le aziende del settore energetico. Un altro settore che potrebbe tornare ad essere interessante è quello finanziario europeo dopo le vendite persistenti degli ultimi trimestri. Dal punto di vista della stagione degli utili, i sondaggi indicano che il terzo trimestre, seppur ancora in negativo, chiuderebbe il ciclo recessivo dei profitti che ha visto una discesa consecutiva durata cinque anni.
20 ottobre 2016
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.