Draghi rallenta il Quantitative Easing
Pubblicato il 26.10.2017
Gli analisti da tempo avevano scommesso sulla riduzione da parte della Banca Centrale Europea (BCE) dei suoi acquisti di titoli obbligazionari, operazione di espansione monetaria definita come Quantitative Easing (QE). La BCE ha infatti annunciato la conferma dei tassi, ma anche la riduzione da gennaio degli acquisti nell'ambito del QE a 30 mld Euro al mese (da 60 mld) e la prosecuzione del programma fino a settembre o oltre se necessario. Le ragioni già peraltro sottolineate dal presidente della BCE Mario Draghi, sono dettate dalla convinzione che il percorso di recupero dell'economia dell'Area Euro sia oggettivamente in un trend positivo capace di dimostrare un ulteriore consolidamento progressivo. I dati più consistenti riguardano tre aspetti molto importanti per gli operatori finanziari ovvero il tasso di disoccupazione in contrazione negli ultimi diciotto mesi da oltre il 10% al recente 9,1%, quale indicatore di aumento del monte salari a beneficio dei consumi; l'indice IHS Markit Eurozone Manufacturing PMI a 58,6 punti, ritornato a superare i precedenti massimi del 2010, quale indicatore della ripresa produttiva, confermata dalle esportazioni; ed infine l'aumento consistente degli utili aziendali che da inizio anno superano il 15%.
Rotazione settoriale in Europa
La performance relativa agli indicatori settoriali dello Stoxx 600, indice azionario composto dalle 600 principali società per capitalizzazione del mercato europeo, vede da inizio anno un balzo della Tecnologia + 24,59%, trascinata dal mercato statunitense, seguita dai Servizi Finanziari +19,06%, Industrial Goods + 17,36% e in linea Chimica + 14,46%, Utilities 14,39% e Banche 14,26%. Il riscatto del settore finanziario è stato marcato dai buoni risultati sugli ‘stress test' dell'EBA e dal ritorno commissionale dei servizi finanziari, caposaldo del sistema bancario. Il mercato tuttavia sembra ancora non giustificare a pieno le proiezioni restrittive che FED e BCE nonostante i comunicati e l'identificazione di un percorso nei prossimi mesi.
Finanziari Area Euro
Recentemente le banche europee sono tornate al centro dell'attenzione degli investitori dopo le indicazioni della autorità monetaria centrale sulla correttezza dei bilanci, con esplicito riferimento alla necessità per alcune banche locali di aggiustare i conti con la diminuzione dei NPL - non performing loans – tramite dismissioni dei crediti al alto rischio seppure parzialmente garantiti. Le contrapposizioni vedono un forte dibattito politico sulla necessità di lasciare spazio alle banche di aumentare la propria capacità di credito a fronte di una economia che ha mostrato un sostanziale recupero: in attesa di nuovi aggiornamenti il GDP della Eurozona è cresciuto nel secondo trimestre del 2.3% anno su anno. Per quanto riguarda il mercato azionario, ci si potrebbe trovare davanti ad una prossima rotazione settoriale con prese di beneficio sui settori con le performance più elevate a favore dei più in ritardo.
26 ottobre 2017
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.