Euforia INTERNET
Pubblicato il 02.07.2020
La corsa agli acquisti ha portato l'indice Nasdaq Composite a superare i 10.000 punti, toccando un nuovo massimo storico a 10.154: l'indice è salito del 50% dal minimo del 23 marzo di 6.860 punti. In realtà tutte le azioni del settore tecnologico definite come ‘Global Internet Stocks' sono aumentate da inizio anno del 29%; in particolare: in Europa del 21%, nell'America del Nord del 28%, in Asia del 31%, e in Latin America del 57%. Nel mercato statunitense, nello stesso periodo, l'indice Nasdaq Composite è cresciuto del 13,17%, mentre l'S&P500 in calo del 3,56%. Sebbene molte piattaforme online siano state prese d'assalto durante il periodo di lockdown, soprattutto per i servizi digitali di Streaming Video-on-Demand (SVOD), E-commerce e Gaming, non è del tutto chiaro quanto saranno permanenti queste tendenze. Nelle analisi finanziarie non tutti sono pronti a credere che le performance degli ultimi mesi potranno ripetersi in modo così brillante dopo la riapertura di molte attività economiche, il riavvio di spostamenti, viaggi e turismo, l'accesso ai locali pubblici, e quanto questo possa pesare sulle società tecnologiche in vista di una normalizzatore dopo l'infezione pandemica da Covid-19 o forse di una seconda ondata autunnale.
Budget pubblicitari digitali
In Asia, e in particolare in Cina, le previsioni sul settore media digitale vedono budget pubblicitari cauti. L'e-commerce sembra comunque continuare il suo slancio, ed anche una solida pipeline per il Gaming potrà supportare la crescita del secondo semestre; si rilevano dubbi sulle stime per le grandi multinazionali tecnologiche statunitensi che hanno mostrato performance molto elevate. In realtà alcune preoccupazioni sull'espansione del business potrebbero impattare alcune società più in vista. Uno dei casi più citati risulta quello delle piattaforme di Mark Zuckerberg dopo che importanti aziende come Coca Cola, Unilever, Verizon, e altre si stanno aggiungendo alla lista, hanno deciso di tagliare il loro impegno pubblicitario per una carenza di impegno delle piattaforme di bloccare messaggi razzisti: "Stop Hate for Profit". Il problema del controllo dei contenuti, mixato con la pubblicità dei grandi brand, mette in luce quanto la situazione sociale statunitense sia interessata ad ogni possibile collegamento tra business e politica, alla luce del caso Floyd e alle successive manifestazioni di protesta. La decisione di tagliare la pubblicità ha messo pressione a Zuckerberg, già attaccato in precedenza per il problema privacy e per l'utilizzo dei dati degli utenti. Ci sono poi temi internazionali come l'annuncio di una Web Tax della Commissione Europea.
S&P 500 e i FAANGM
Il taglio dei FED Funds insieme alla crescita negli Stati Uniti dei casi di Covid-19, hanno portato gli investitori ad optare per un portafoglio sempre più concentrato sui titoli tecnologici di grande capitalizzazione, quasi ad identificarne un settore difensivo. Il gruppo delle maggiori società del settore tecnologico all'interno dell'indice S&P500, definite come FAANGM (Facebook, Amazon, Apple, Netflix, Google (Alphabet), e Microsoft), ha visto flussi crescenti di investimento e quotazioni in forte rialzo, situazione molto simile a quella che ha preceduto la bolla tecnologica del 2000. Mentre la liquidità fornita dalla banche centrali e la politica fiscale espansiva potrebbero continuare ad sostenere i multipli prezzo/utili, la valutazione dovranno comunque rapportarsi agli utili aziendali effettivi, soddisfacendo anche le aspettative più estreme. Ricordando il boom delle azioni Internet nel 1999, ritenute al pari di opzioni, la caduta verticale dopo il marzo 2001 ha mostrato che alla fine i fondamentali rimangono chiave nel medio termine.
Valutazioni elevate
I più recenti dati sottolineano un ampio scostamento delle valutazioni Prezzo/Utili prospettico (P/E fwd 12m) all'interno dell'indice S&P500. Le FAANGM hanno un P/E ratio fwd 12m di 38,7x rispetto a 26,5x di metà marzo scorso e una capitalizzazione di 6,1 trilioni $ pari al 24,5% della capitalizzazione dell'intero indice; FAANGM P/E fwd attuali: Facebook 27,8x, Amazon 98,3x, Apple 25,6x, Netflix 62,1x, Google (Alphabet) 30,0x, Microsoft 32,0x. L'indice S&P500 presenta un P/E fwd 12m di 21,9x rispetto ad una media ventennale di 15,4x; il P/E fwd12m dell'indice senza i FAANGM scende a 19,2x. Forse la storia più straordinaria rimane quella di Amazon che in vent'anni ha continuamente aggiunto nuove aree di business alla propria piattaforma coprendo con successo ampi spazi già presidiati, come quella dello Streaming di Prime Video (ben svolto da Netflix e recentemente ripreso da Walt Disney), offerta nella distribuzione alimentare in rapida consegna, piattaforme di gaming, fino ad arrivare recentemente all'acquisizione di Zoox per una stima di 1,2 mld$, per i ride services; la società ha raggiunto una capitalizzazione record di 1,45 trilioni di dollari rendendo Jeff Bezos l'uomo più ricco al mondo. In conclusione, l'atteggiamento ‘TINA' (there is no alternative) degli investitori non deve sottovalutare i dati fondamentali; i nuovi record del Nasdaq Composite, indice ricco di azioni di società tecnologiche, segnalano valutazioni P/E fwd sopra 40x, area di attenzione avendo superato il precedente massimo del 2000.
2 luglio 2020
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.