Europa Emergente al traino UE
Pubblicato il 05.09.2017
Un'analisi finanziaria nell'Est Europa Emergente trova la Polonia quale paese premiato per gli investimenti e mercato finanziario alternativo alla Russia a causa della difficile fase recessiva sovietica aggravata dalla discesa del prezzo del petrolio e per una situazione geopolitica di crescente contrapposizione all'Europa e segnata da sanzioni a tutt'oggi in vigore.
La Polonia sta vivendo un periodo sicuramente felice dal punto di vista economico soprattutto dopo il suo ingresso nell'Unione Europea avvenuto nel maggio 2004. A confermare questo è stata la sua crescita economica che non ha visto soste neppure durante la recessione del 2008. Secondo i dati di trend proprio durante la crisi finanziaria il paese ha saputo allungare il passo portando il PIL nei dieci anni successivi all'ingresso nella UE ad un avanzamento di quasi il 50%.
Non si deve dimenticare che stiamo comunque analizzando un paese emergente e che nonostante l'espansione degli ultimi anni il PIL pro-capite polacco (dati al dic. 2016) risulta di 15.000US$, nettamente sotto i 39.100US$ dell'intera Unione Europea (Italia 34.300US$, Germania 45.500US$ e Francia 42.000US$). Il tasso di crescita rimane da tempo sopra la media europea ed ora ben influenzato dalla congiuntura positiva europea che sembra aver preso una buona progressività. La Polonia anche dal punto di vista di crescita dei consumi si è dimostrata capace di produrre continui progressi. Le ragioni di fondo sono legate alla crescita occupazionale rimasta costante soprattutto negli ultimi tre anni. A conferma possiamo analizzare il tasso di disoccupazione che ad inizio 2014 segnava il 14% e che nelle ultime rilevazioni di luglio si è assestato al 7,1% con un taglio di quasi la metà. Interessante la capacità di attivare lavoro per le nuove generazioni: il tasso di disoccupazione giovanile risulta del 14,4% rispetto ad esempio al 35,4% dell'Italia.
Politica comunitaria e prospettive: anche per il settennato 2014-2020 la Polonia è il Paese che sta ricevendo più risorse finanziarie dall'Unione Europea (82,5mld di euro, più altri 32,1mld destinati all'agricoltura). I fondi vengono spesi direttamente dalle amministrazioni nazionali e regionali per il potenziamento di ferrovie, autostrade, ed innovazione a sostegno degli imprenditori domestici, senza peraltro trascurare i temi dell'energia pulita, la protezione ambientale e la formazione. E' giusto riconoscere che la Polonia ha saputo spendere ben il 97,5% del budget a disposizione nei sette anni precedenti confermando la sua capacità organizzativa di politica centrale e locale (l'Italia si è fermata poco sopra il 50%).
Attese sul mercato finanziario: gli operatori finanziari locali rimangono ottimisti sulla borsa polacca convinti che il trend positivo rimanga sostenuto dall'effetto espansivo dell'economia sottostante; da inizio anno a fine agosto la borsa di Varsavia (Warsaw Stock Exchange WIG Total Return Index - WIG) ha accumulato una performance di +25,7% (indice prossimo ai massimi livelli storici del 2007), dopo un 2016 che aveva visto una crescita positiva dell'11,4%. Secondo i recenti sondaggi sulla fiducia dei consumatori polacchi il trend continua a mostrare un buon andamento (Consumer Confidence è cresciuta in agosto al 5,7 dopo il 4,0 di luglio) mentre le attese sugli utili sono in miglioramento come peraltro su tutto il mercato europeo.
Per quanto attiene alle valutazioni azionarie, gli attuali livelli sembrano di fatto incorporare un ulteriore miglioramento dei profitti per i prossimi dodici mesi: il price/eargings P/E segna 17,43x in linea con l'indice europeo Eurostoxx 50 a 17,6x; dobbiamo comunque sottolineare che il mercato polacco risulta all'interno dei mercati emergenti europei sebbene gli analisti siano oggi propensi a confrontarlo con quelli sviluppati.
Infine riguardo al mercato obbligazionario, il tasso di rendimento dei titoli di stato decennali ha ampiamento beneficiato della posizione espansiva della BCE anche se, ovviamente, non poteva rientrare nel piano di Quantitative Easing del governatore Draghi. Il rendimento del decennale polacco si posiziona oggi intorno al 3,2% dopo essersi mantenuto al 6% tra il 2008 e il 2012. L'agenzia di rating Moody's, nella revisione del scorso maggio 2017, ha mantenuto il giudizio ad A2 e promosso l'outlook a stabile.
5 settembre 2017
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA
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