Fin che la ‘Borsa' va …
Pubblicato il 14.04.2015
Nella recente Newsletter dedicata all'Outlook del secondo trimestre del 2015, Corrado Caironi, Investment Strategist di R&CA analizza le prospettive macroeconomiche, le politiche monetarie e i trend dei mercati finanziari; eccone un estratto:
Prospettive macroeconomiche
Nel complesso, il quadro economico globale si mantiene in un trend positivo: l'attuale aggiornamento per il 2015 vede il GDP globale crescere del 3,4%, in linea con lo scorso anno. Le aree in ‘ritardo' continuano ad essere quella dell'Euro e del Giappone, mentre gli Stati Uniti proseguono la loro fase di espansione, come evidenziata dalla crescita occupazionale (oggi la disoccupazione Usa è al 5,5% contro il 11,3% dell'area Euro) e una buona tenuta degli investimenti produttivi. In senso opposto la diminuzione delle attese di crescita sui paesi emergenti ha portato ad un cambio di prospettiva: l'area chiave rimane l'Asia ed in particolare la Cina dove le prospettive di crescita economica rimangono legate ad un chiaro sostegno della banca centrale cinese oltre che dagli orientamenti fiscali del governo. Le riforme strutturali continuano ad essere al centro della scena politica tracciata dal recente congresso nazionale a Pechino. A tale riguardo le nuove iniziative di liberalizzazione del mercato finanziario hanno mostrato un buon gradimento da parte degli operatori internazionali. La principale borsa azionaria cinese in un anno è raddoppiata: l'indice Shanghai Stock Exchange Composite ad inizio aprile 2014 era a 2047 punti, mentre oggi ha raggiunto 4135 punti (+102%).
Politica monetaria
Sul tema monetario la novità più ‘attesa' rimane la decisione della banca centrale statunitense FED di procedere nei mesi a venire ad un primo aumento dei tassi di interesse dei Fed Funds ed un ritorno a politiche monetarie ‘convenzionali', argomento alquanto indigesto alle ‘colombe' del FOMC (il consiglio direttivo della banca). La presidente Janet Yellen ha ben illustrato nelle ultime dichiarazioni l'atteggiamento prudente dei membri del consiglio direttivo, condensate nella preoccupazione di frenare un'economia che da inizio anno sembra aver perso il suo slancio, situazione peraltro già vissuta un anno fa. Nel vecchio continente la Banca Centrale Europea ha avviato gli acquisti mensili con il programma di Quantitative Easing: 60 miliardi di Euro di titoli governativi ed obbligazionari fino al settembre 2016. La pressione della domanda ha portato la metà dei titoli governativi dell'area Euro a rendimenti negativi!
Trend del mercati azionari
I pesi relativi nei portafogli azionari previlegiano Asia, Area Euro e Giappone, ma non mancano le prospettive di capitalizzare almeno in parte, prima dell'estate, le ottime performance di questa prima parte dell'anno. Per l'indice S&P500, il più importante mercato statunitense, nelle ultime settimane si è parlato di "earning recession" (recessione dei profitti) dopo che gli analisti hanno abbassato le prospettive di crescita degli utili aziendali. Per la prima volta dal 2009 si parla di una diminuzione degli utili attesi per i prossimi trimestri e una contrazione rispetto ai livelli raggiunti nel 2014. Le ragioni principali sono legate al forte apprezzamento del dollaro, all'aumento dei salari e alla crisi di molte aziende del settore energetico, dopo il calo dei prezzi del petrolio. Ovviamente si torna a questo punto a parlare di valutazioni e sono molti i gestori di portafoglio che potrebbero optare per una presa di beneficio dopo gli ottimi risultati ottenuti negli ultimi due anni. Se quindi non sembra ci sia fretta nel tirare i remi in barca le scelte di breve termine rimangono comunque condizionate dagli annunci delle banca centrali…
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