Gli speculatori puntano ad un nuovo scenario

Pubblicato il 28.09.2015

Gli speculatori puntano ad un nuovo scenario

Gli investitori da qualche settimana si stanno chiedendo quali siano le cause di un aumento della volatilità che favorisce l'operatività di trading a brevissimo termine e dei gestori speculativi degli hedge funds, mentre le cosiddette ‘mani forti' degli investitori istituzionali restano alla finestra o intervengono solo se interessati da operazioni strategiche di medio e lungo termine. Infatti da oltre due mesi i movimenti di alcuni indici azionari sono divenuti alquanto schizofrenici e risultano al momento slegati da fattori macroeconomici che rimangono comunque di riferimento nella lettura prospettica dei trend finanziari.

Market Movers

Una delle ragioni è la diversa percezione della crescita globale dopo la crisi estiva del mercato azionario cinese. Sono stati molti gli economisti che si sono schierati per una revisioni al ribasso dei tassi di crescita in Cina e quindi a livello globale. A questa nuova visione si è aggiunta l'incertezza della politica monetaria della Fed negli Stati Uniti che ha messo in ombra il buon andamento dell'economia statunitense, mentre ha addossato il mancato aumento dei tassi a ragioni esterne. In questi giorni sono stati quattro i principali movers che hanno guidato i mercati finanziari: l'indice dei prezzi core in agosto del Giappone ha segnato un dato negativo di -0,1%; il possibile taglio delle stime di crescita in Germania da parte del FMI anticipate dalla stampa tedesca; il tasso rivisto in alto a +3,9% della crescita del GDP nel secondo trimestre in Usa; ed infine il +14,4% anno su anno degli ordinativi dell'industria in Italia a luglio.

Il premier Shinzo Abe ha il fiato sul collo

In Giappone continua il processo alla Abenomics (la politica economica di Abe) dopo i dati deludenti sul fronte economico e un presagio di ritorno della deflazione: negativi sia il dato di GDP del secondo trimestre (-0,3%) che di inflazione ‘core' mensile (-0,1% - ‘core' perché esclude energia e alimentari). In Asia l'agenzia di valutazione Standard and Poor's ha recentemente tagliato il rating di credito al Giappone riducendolo di un gradino a A+ mentre ha aumentato quello della Corea a AA- indicando un periodo ancora difficile per i nipponici. Nonostante queste indicazioni, nei recenti sondaggi i gestori internazionali credono comunque che il processo di spinta fiscale e monetario giapponese possa sostenere ancora l'ipotesi di un rilancio del paese.

Volkswagen azzoppa la Germania

Il caso Volkswagen mette in ginocchio la credibilità di un paese che si è sempre sentito guida alla compagine appartenente all'Eurozona. Dal caso ‘dieselgate' (la truffa sulla falsificazione delle emissioni delle auto diesel) ne è uscita una Germania arroccata nelle scuse, complice delle bugie dei manager, dubbiosa su chi sapeva e chi non sapeva (l'AD di Volkswagen Winterkorn, nell'immagine, non voleva dimettersi) e soprattutto incapace di dare spiegazioni. La prima reazione è parsa poco lucida, mentre si dovrà vedere nei prossimi giorni il costo degli interventi necessari a rimettere in regola un enorme parco macchine tra quelle vendute e quelle in magazzino ed invendibili. Il settore dell'automotive ha chiaramente influenzato le borse in particolare in Germania e nell'area Euro e lascia tuttora dubbi sul futuro passo di crescita del paese centrale.   

La retromarcia della Yellen sui tassi

La presidente Janet Yellen ritorna sul tema dei Fed Funds indicando con chiarezza un rialzo entro fine anno, a pochi giorni dalla conferenza stampa dove aveva lasciato aperto dubbi sulla politica monetaria dei prossimi mesi. Con la stima rivista a +3,9%, quale crescita del secondo trimestre, il GDP Usa passa ad un aumento di +2,7% nel dato annuo, che tiene conto del limitato +0,6% del primo trimestre.

Focalizzati sui dati macroeconomici

E' in atto quindi una contrapposizione tra chi vede a breve un cambiamento di scenario preannunciato dalla fase di rallentamento del ciclo economico sulla scia cinese e chi, basandosi sui trend di dati economici attuali, pensa ad una pausa intermedia di un ciclo che non ha comunque esaurito il suo movimento espansivo. Infatti l'attenzione si sposta nuovamente sui principali dati attesi nei prossimi giorni: quello del mercato del lavoro di settembre e degli indicatori di fiducia negli Stati Uniti, e in Europa, il tasso di disoccupazione e la variazione dei prezzi al consumo. Da sottolineare in Italia i dati positivi che arrivano ormai da qualche mese; in questo caso sugli ordinativi industriali, un indicatore che riconfermerebbe l'uscita dalla recessione e una ritrovata fiducia nella crescita.

28 settembre 2015

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

 

Tutti gli articoli
Le opinioni espresse riflettono unicamente il punto di vista dell'autore. Qualora i contenuti di questo Blog facessero riferimento a prodotti o servizi finanziari si invitano gli utenti prima dell'adesione a leggere attentamente prospetti e documentazione sul sito www.investmentrunner.it e delle case di investimento a cui i prodotti siano riferibili.
Il valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Investment Runner ti aiuta a investire meglio