Grave Regressione Economica
Pubblicato il 30.04.2020
Dopo il dato di -6,8% del GDP annuo nel primo trimestre in Cina, sono stati i risultati preliminari dell'area Euro ad essere messi sotto la lente dagli analisti: il prodotto interno lordo (PIL) ha subito una contrazione del 3,3% rispetto allo stesso trimestre dell'anno precedente. Nonostante il dato negativo, l'arrivo del Coronavirus a fine febbraio ha in effetti condizionato solo una breve parte del trimestre e solo alcuni dei 19 stati membri. Ora le analisi conseguenti per i prossimi trimestri verteranno sulle caratteristiche più importanti dell'area Euro che trovano dal lato della spesa, i Consumi delle famiglie quale componente principale del PIL che rappresenta il 54%, seguita da Investimenti di capitale fisso al 21% e dalla Spesa pubblica al 20%; le esportazioni di beni e servizi rappresentano il 47% del PIL dell'area, mentre le importazioni rappresentano il 43%. Sconvolte completamente le previsioni di crescita di inizio anno, la verifica dell'attuale situazione vede una contrazione economica globale che potrebbe dimostrarsi più severa dalla Grande Depressione del '29, anche se molto rapida. I primi dati, peraltro ancora provvisori, stimano una produzione industriale globale in contrazione nei primi quattro mesi dell'anno di circa il 10%: dato che negli ultimi 70 anni si è manifestato inferiore solo nel 1973 e 2008, sebbene mai in un tempo così ristretto, visto il fermo totale di una enorme parte dell'economia per frenare il diffondersi del virus.
Caduta dell'economia negli Stati Uniti
Il dato provvisorio annualizzato del GDP per il primo trimestre 2020 ha segnato un -4,8%, ma sono le stime sul secondo e terzo trimestre a preoccupare gli economisti. L'incremento delle ultime settimane delle richieste di sussidio alla disoccupazione si tradurrebbe in una perdita di 25-30 milioni di posti di lavoro ovvero una percentuale tra il 15 e il 20% della forza lavoro totale. Il dato statistico segnalerebbe che l'attuale tasso di disoccupazione del 4,4% si sposterebbe all'incirca il 20%. La prossima rilevazione ufficiale del Dipartimento statunitense dell'8 maggio sarà probabilmente più bassa in base alle richieste per un nuovo lavoro: una sfida non facile durante il fermo di molte attività che determinerà un dato probabilmente non molto superiore al 10%. Secondo gli economisti, in linea con la Crisi Finanziaria Globale (2008-2009) seppure non direttamente paragonabile, un tasso di disoccupazione del 15% alla fine del secondo trimestre porterebbe ad una stima approssimativa del GDP degli Stati Uniti in caduta anno su anno di circa l'11% o un calo del 13% dal dato di fine scorso anno, spazzando via la precedente previsione di -7,5%.
Downgrade Italia
Superata indenne la valutazione di Standard and Poor's di pochi giorni prima, che ha mantenuto invariato il rating sul debito italiano, a sorpresa è arrivato il declassamento di Fitch che porta il rating sul debito italiano all'ultimo livello Investment Grade BBB- e ad un solo gradino dai titoli "spazzatura". Le ragioni del declassamento anticipano i dati economici per la crisi da Coronavirus ed i problemi di finanziamenti alla crisi in discussione presso la Commissione Europea. In una nota sul merito creditizio dell'Italia, fuori dai programmi pianificati nell'anno, l'agenzia di rating ha previsto un rapporto debito / prodotto interno lordo nel 2020 in aumento di circa il 20 punti al 156% a seguito di un'impennata della spesa pubblica e alla contrazione attesa dell'8% dell'economia. Secondo Fitch la posizione fiscale del paese è ormai deteriorata significativamente dalla pandemia da Covid-19 in una fase già delicata dei conti pubblici, una posizione che mette comunque in secondo piano l'intervento strategico della Banca Centrale Europea. Il dato odierno vede il PIL in Italia nel primo trimestre 2020 in contrazione del 4,7% rispetto al trimestre precedente.
Mercati azionari
L'indice statunitense S&P500 sembra ogni giorno rafforzarsi supportato da due componenti tra loro combinate: a) lo sforzo monetario ‘illimitato' che la banca centrale FED sta mettendo in atto per riequilibrare la maggiore richiesta di finanziamento, e b) il piano fiscale dell'amministrazione federale per contrastare i danni alla ‘economia reale'. La ripresa di Wall Street è sembrata di fatto correlata alla discesa della volatilità; l'indice S&P500 ha toccato i livelli minimi di metà marzo a 2237,4 punti con il VIX CBEO oltre 80 punti (82,69), mentre ora il superamento di 2900 punti dell'S&P500 vede il VIX in calo a quasi 30 punti. Nel recente mercato ribassista meno della metà dei gestori di stile Value ha superato il benchmark globale, al contrario di oltre il 65% dei gestori Growth che hanno sovraperformato del 6%; si tratta di una tendenza che costituisce un nuovo modello di approccio degli Strategist internazionali. Rimane invece una netta preferenza per il fattore ‘qualità' nella loro selezione delle società da mantenere in portafoglio: elevata redditività del capitale proprio, crescita stabile degli utili e bassa leva finanziaria. Data la natura incerta del contesto attuale, si ritiene che le società che dispongono dei mezzi finanziari per resistere ad alcuni trimestri con ricavi ridotti, profitti e flussi di cassa in calo, abbiano le maggiori probabilità di emergere come leader di mercato.
30 aprile 2020
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.