I Bond frenano le borse
Pubblicato il 11.03.2021
La risalita dei rendimenti non piace alla Banca Centrale Europe, BCE, che cerca di tranquillizzare gli operatori promettendo, se necessario, un aumento degli acquisti di titoli previsti dal programma PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme) a sostegno della liquidità durante la crisi pandemica. La spinta per un irripidimento delle curve dei rendimenti arriva dagli Stati Uniti, dove la situazione economica lascia intendere un impatto anticipato per l'avvio del nuovo ciclo. Dopo aver raggiunto nuovi massimi i listini azionari statunitensi si sono mossi lateralmente in attesa di informazioni macroeconomiche confortanti in relazione a mercato del lavoro, riaperture e profitti aziendali. Rimane al centro dell'attenzione il tema delle valutazioni e del premio per il rischio azionario. Il rialzo dei rendimenti del decennale americano ha sicuramente posto un dilemma sul restringimento dell'ERP – equity risk premium – in funzione delle aspettative di prosecuzione di tale rialzo. Gli analisti ritengono che lo ‘scatto' del rendimento del Treasury 10 anni all'1,6% abbia di fatto anticipato gran parte del rialzo progressivo previsto, con un obiettivo a fine 2021 tra l'1,8 e il 2%, non dimenticando il punto di partenza da inizio anno dello 0,92%; oggi peraltro gli operatori ritengono che permangano diverse fattori da controllare quali generatori di rischio.
Usa in via di guarigione
La norma ci porta a valutare positivamente il mercato azionario a fronte di una decisa ripresa economica e il buon andamento degli utili aziendali, sebbene in una ormai prossima situazione post pandemica, e l'imponente impegno della FED, una chiara riduzione della politica espansiva potrebbe comunque influire negativamente sul sentiment degli investitori. Se quindi si considera che con il piano di sussidi e stimoli fiscali di Biden la crescita del GDP Usa per il primo trimestre vedrebbe un tasso di oltre l'8%, e un dato ancora migliore nel secondo trimestre, se raffrontati con il crollo di marzo-maggio dello scorso anno, la risalita totale nel 2021 potrebbe avvicinarsi addirittura ad oltre il +6,5%: confronti difficili sia rispetto al meno 3,5% del 2020, ma anche sulle stime di crescita nel 2022 che si riducono a +2,9%. Sul piano degli utili le stime degli analisti trovano un netto recupero nel 2021, oltre il 20%, ma, nonostante il trend di crescita economica, anche un rallentamento per le società dell'indice S&P500 nel 2022: la previsione di un aumento dei costi di capitale, lavoro, materie prime, e aliquote fiscali potenzialmente più elevate, potrebbe restringere i margini operativi e portare a una crescita limitata degli utili anno su anno. Inoltre è prevedibile che a fronte del netto recupero economico la FED nel 2022 preveda un graduale ritiro del suo impegno ‘accomodante' che potrebbe significare comunque un ridimensionamento del suo programma di acquisto di obbligazioni. Infine il governo statunitense modererà i suoi interventi fiscali a favore di piccole imprese e famiglie a basso reddito probabilmente già dal prossimo anno.
Portafoglio e Mercati Finanziari
Lo scenario di transizione che guida l'economia americana verso un nuovo ciclo economico trova in primo luogo attese di ‘guarigione' con l'uscita dalla crisi pandemica e un chiaro miglioramento dello status sociale ed economico. Dal punto di vista finanziario la fase di ricerca di nuovi equilibri tenderà a progredire nel tempo assecondato da un movimento laterale dei valori delle azioni statunitensi, e in prospettiva ad un tasso di crescita degli utili a 12 mesi più lento di quello sperimentato nei trimestri precedenti. Il contemporaneo calo dei prezzi delle azioni e delle obbligazioni, spinti da un movimento inversamente correlato ai tassi di interesse, sta inoltre erodendo il valore alla diversificazione. Gli investitori hanno iniziato a verificare che una crescita economica più rapida del previsto potrebbe rivedere il raffronto tra Dividend Yied azionario e rendimento dei Treasury, riconsiderandone i pesi in portafoglio. Insomma un anno che continuerà a generare importanti rotazioni delle classi di attivo in portafoglio e volatilità nei mercati, temi che comunque non porteranno particolari perturbazioni ai portafogli orientati alla massima diversificazione e con obiettivi temporali di medio termine.
11 marzo 2021
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.