Il settore Aurifero guarda alla situazione Geopolitica
Pubblicato il 26.11.2015
I gestori non si sono ancora pronunciati sulle possibili variazioni tattiche di portafoglio in risposta ai recenti eventi terroristici a Parigi e alla copertura mediatica su possibili nuovi attentati in Europa. La tensione ha comunque riportato l'attenzione all'oro quale asset di riferimento per gli investitori in situazioni destabilizzanti sulla fiducia e bene rifugio per eccellenza dei cassettisti. I mercati finanziari non hanno avuto particolari reazioni se non un breve ‘flight to quality' che ha riportato per qualche seduta il tasso di rendimento del Bund tedesco sotto quota 0,5%. Le quotazioni di Metalli preziosi e Petrolio, quali attività particolarmente sensibili agli eventi geopolitici, rimangono ostaggio delle banche centrali intente ad evitare ondate di volatilità nel mercato finanziario.
Sulla quotazione pesa la rivalutazione del Dollaro USA
L'oro rimane comunque un'attività di investimento presente, seppur marginalmente, nei portafogli finanziari. La quotazione negli ultimi mesi ha trovato un supporto rispetto alla discesa della maggiori materie prime; da inizio anno la quotazione Gold spot ha avuto un calo del 9% (1188 al 2 gennaio 2015 contro gli attuali 1079 dollari l'oncia), mentre petrolio e metalli di base hanno perso quasi il 30%, condizionati maggiormente dal rallentamento cinese. Non bisogna sottovalutare comunque il rialzo del dollaro statunitense, che da inizio anno ha guadagnato quasi il 12% sull'Euro, mantenendo in positivo la performance del metallo prezioso per l'investitore dell'Eurozona.
Prospettive tra domanda di oro e rialzi della FED
Secondo gli esperti la domanda di oro è prevista in leggero rafforzamento nel medio termine, con una risposta più debole da parte degli investitori finanziari compensata da un ritorno più sostenuto degli acquisti fisici. Sebbene l'avvicinarsi di un rialzo dei tassi della Fed rappresenti un rischio a breve termine, gli analisti continuano a stimare una possibile stabilità dei prezzi almeno a medio termine. In effetti le attese sugli interventi restrittivi della FED lasciano intravedere una posizione strettamente legata alle dinamiche delle condizioni economiche e finanziarie globali. Dopo quindi un impatto negativo nella fase iniziale di un ciclo di aumento dei tassi statunitensi, le quotazioni Gold spot potrebbero muoversi in limitate oscillazioni.
Le società aurifere si vedono migliorate
In un quadro così delineato le società aurifere potrebbero trovare nel prossimo anno un periodo favorevole visti i forti ritracciamenti degli ultimi due anni. Dopo il lungo trend rialzista, accompagnate da un altrettanto ciclo di rialzo delle quotazioni dell'oro dal 2000 al 2012, oggi il settore presenta rapporto P/CF (price/cash flow) ai minimi da vent'anni e potenzialità di ripresa dopo gli importanti tagli di costi e produzione. Rimane inoltre inalterato l'aspetto difensivo per una diversificazione degli investimenti in una fase sempre più confusa dal punto di vista geopolitico.
26 novembre 2015
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA
Il valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.