Impatto de-globalizzazione sui portafogli di investimento
Pubblicato il 27.06.2019
Se da un lato i progressi economici stanno sostenendo i mercati finanziari, dall'altro le nuove forme di politica internazionale stanno ponendo seri dubbi sulla loro futura espansione, soprattutto in funzione di un aumento della automatizzazione tecnologica e della interdipendenza delle economie. Su questi temi ci si interroga sugli impatti che economia, e finanza, dovranno sostenere nelle evidenze di un'evoluzione del sistema politico che ha dato un forte segnale di inversione dal lungo percorso tracciato della globalizzazione. Non è solo la politica protezionistica di Donald Trump, che ha portato alla guerra commerciale con il resto del mondo ed in particolare con la Cina, ma la presa di coscienza che si creino dei ‘colli di bottiglia' pericolosi. Gli analisti della materia sostengono che non è ancora giunta la fine della globalizzazione, come l'abbiamo vissuta negli ultimi vent'anni, ma che ci troviamo davanti ad un forte cambiamento con impatti ancora imprevedibili.
Le preoccupazioni sulla catena di produzione
Guardando lo scenario da un punto di vista economico alle nuove tendenze protezionistiche avverse alla globalizzazione ci si trova davanti ad una prospettiva con una serie di dinamiche difficili da ricostruire. Gli analisti pongono importanti implicazioni su un nuovo quadro basato su domande chiave: "Quanto è sensibile il prodotto/servizio alla sicurezza nazionale di un paese? Quanto pesa nella sua produzione la catena di approvvigionamento globale e quanto la dipendenza può essere sensata?" Secondo le analisi, le società più vulnerabili al "rallentamento della globalizzazione" sono quelle che si occupano di tecnologie sensibili dipendendo prevalentemente da catene di fornitura diffuse a livello globale. Per questo i settori, come quello di automobili, beni capitali, hardware IT, semiconduttori e telecomunicazioni, risultano particolarmente vulnerabili per la loro ampia dipendenza dall'estero.
Società regionali e locali
A fronte della necessità di un calo della dipendenza ‘globale', piccole e medie imprese locali ne potrebbero essere i beneficiari, per le stesse ragioni per cui i loro fornitori più grandi risulterebbero vulnerabili. Se ci sarà un aumento delle politiche protezionistiche lo sviluppo di produzioni locali potrebbe effettivamente essere positivo per tutte quelle aziende che operano in settori potenzialmente sensibili e non strettamente collegati al resto del mondo. Una prima dimostrazione è offerta dallo sviluppo delle società tecnologiche cinesi capaci in pochi anni di rientrare nella categoria dei cosiddetti campioni nazionali emergenti. La preclusione alle grandi piattaforme internet americane al suolo cinese ha spinto le società locali a divenire sufficientemente capaci non solo di riprodurre le funzionalità esistenti, ma di renderle una eccellenza in termini di avanguardia. Una di queste applicazioni è ad esempio quella dei pagamenti digitali online fortemente presente negli acquisti in Cina.
Impatto su investimenti e finanza
Nel mondo degli investimenti le prime tracce di questo cammino sono già avviate. La necessità di diversificare i propri portafogli di investimento, evitando le correlazioni tra aree e attività finanziarie, è divenuto un elemento di grande valore, anche per l'aumento delle obbligazioni con rendimento negativo. Anche sui servizi risulta ormai chiaro a tutti che riuscire a mettere sotto la propria gestione i servizi di pagamento ed investimento possa essere la chiave di volta per governare la finanza locale e internazionale. Gli spazi restano ampi e le prime avvisaglie di un cambiamento non le troviamo ancora nelle banche centrali, concentrate nella gestione ordinaria e straordinaria della liquidità in funzione dell'espansione economica e dell'inflazione, ma nelle idee che i Big Tech stanno mettendo in atto. Non ultima sul lato dei pagamenti la novità di Libra, la valuta digitale che Mark Zuckerberg vuole promuovere nella propria piattaforma Facebook con oltre 2,5 miliardi di utenti iscritti. La sicurezza tecnologica sembra al momento interessare solo la Cina e gli Stati Uniti, mentre l'Europa, distratta, non ha ancora capito che deve essere in campo quanto prima.
27 giugno 2019
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.