Inflazione sotto stretto controllo della BCE

Pubblicato il 14.03.2018

Inflazione sotto stretto controllo della BCE

L'ossessiva attenzione ai dati inflattivi che i banchieri della banca centrale tedesca, Deutsche Bundesbank, hanno portato all'interno della Banca Centrale Europea BCE ha iniziato a dare segnali contrastanti già una decina di anni fa con un rialzo dei tassi di interesse inopportuno nell'estate del 2008 seguito da una forte correzione e tagli repentini. Attualmente gli indicatori sui prezzi non offrono segnali particolati sui prossimi trend, tanto che la BCE sembra rimanere troppo attendista rispetto ad una economia in buona salute. Due almeno le ragioni. La prima riguarda la combinazione demografia/tecnologia che ha cambiato le preferenze e le modalità di acquisto dei beni di consumo, e la seconda, le marcate differenze all'interno dell'area Euro delle singole economie con tassi di inflazione molto diversi tra loro.

Indicatori inflattivi della BCE

Ricordiamo che l'inflazione è un dato chiave per la BCE visto l'obiettivo di intervento monetario a sostegno di un controllo dei prezzi al consumo, sia al rialzo che al ribasso, che potrebbero incidere gravemente sull'economia con effetti deflazionistico/recessivo, forte inflazione/surriscaldamento o situazioni ancora peggiori come stagflazione/depressione economica. Ultimamente la BCE ha ampliato la sua attenzione ai modelli di analisi dei prezzi al consumo con un indicatore chiamato Super Core Inflation, per aver la possibilità di tracciare in anticipo la tendenza dei prezzi al consumo. L'analisi vede la costruzione di un sotto-indice, di un terzo circa dei prezzi del indice totale dei consumi, con prezzi di beni significativamente correlati al variare del ciclo economico ed in particolare con l'indicatore di ‘output gap'.

Alcuni prezzi sono divenuti meno significativi

Così come siamo oggi abituati a leggere gli indicatori quali l'inflazione Headline, intero paniere, e Core, paniere che esclude i prezzi dei beni alimentari ed energetici, l'indicatore Super Core Inflation è stato introdotto per agevolare una lettura più immediata della domanda di specifici beni in una fase avanzata del ciclo di sviluppo economico. L'inflazione ‘super core' è divenuta quindi importante per la BCE poiché è la parte di inflazione su cui può agire con maggiore immediatezza, raggiungendo il suo obiettivo primario attraverso indicazioni anticipate sui punti di svolta nel ciclo si rialzo dell'inflazione complessiva. Come quindi l'inflazione Headline recepisce il miglioramento dell'economia nella domanda dei consumi e dal mercato del lavoro, così ci sono buone ragioni per aspettarsi che questa tendenza si mostri in via anticipata nell'indicatore ‘super-core', parte del paniere più sensibile.

Mercato obbligazionario

In questa fase comunque la differenza tra i vari indicatori di inflazione nell'area Euro rimane abbastanza ridotta, mentre i dati sui prezzi segnalano una stabilità rispetto ad una leggera salita intravista ad inizio anno. Se da un punto di vista ciclico ci si attende un buon andamento economico nell'area Euro, l'output gap sembra sovrastimato e tra i fattori chiave si evidenzia il rafforzamento dell'Euro. Sono infatti pochi i prezzi che stanno spingendo l'inflazione in alto, sebbene siano sempre meno quelli che tendono a scendere. Per quanto riguarda i mercati finanziari gli analisti rimangono prudenti anche se nelle ultime settimane i rendimenti sui governativi di riferimento, Treasury e Bund, hanno ritracciato rispetto al picco di febbraio.

14 marzo 2018

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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