Italia prima nella salute e nell'indice delle Mid-Cap

Pubblicato il 21.03.2017

Italia prima nella salute e nell'indice delle Mid-Cap

I nostri nonni ci dicevano che "se c'è la salute, c'è tutto!", e allora questa è sicuramente la notizia internazionale che ci serviva: l'Italia risulta in prima posizione nella classifica del Bloomberg Global Health Index, un indicatore che combina dati relativi alla mortalità e alla sua causa, speranza di vita, mortalità infantile, ma anche parametri relativi alla salute fisica e mentale come la pressione sanguigna, la presenza di colesterolo e glucosio nel sangue e l'obesità come conseguenza di alimentazione, fumo ed alcol. Ebbene secondo questa graduatoria il Belpaese risulta il più sano sui 163 analizzati e gli italiani ì più in salute con la dieta mediterranea! Sul tema poi "… c'è tutto!" l'analisi evidenzia che le condizioni economiche, nonostante la permanenza nel G7, trovano un paese limitato nella crescita economica ormai da decenni, con una pesante disoccupazione giovanile (circa il 40%) e un rapporto Debito pubblico su PIL tra i più alti al mondo, incidendo sulla posizione di un'altra classifica: ieri era la giornata della felicità e l'Italia in questa classifica è ancora un po' indietro (43^ posizione), ma speriamo di recuperare qualche posizione imitando i paesi nordici europei. Insomma la nostra economia non sembra incidere comunque sulla salute degli italiani che possono accedere a prodotti freschi, frutta, carni magre e pesce con una rete distributiva sicuramente all'altezza.

L'indice azionario sfiora i 20.000

Alla salute degli italiani si associa quella dei risparmiatori a cui non è sfuggito il ritorno dell'indice FTSE MIB sopra quota 20.000 punti, anche se molti analisti ritengono che il mercato azionario si trovi in un'area tecnica molto delicata e che solo una buona tenuta sopra questa quota potrà evitare una nuova fase di debolezza. L'indice italiano, seguendo i mercati sviluppati, aveva toccato un minimo a fine novembre scorso a 16.216 punti per poi risalire ottenendo una performance di oltre il 20% in quattro mesi, in un clima politico incerto che ha visto la staffetta del capo del governo Renzi e il passaggio di testimone al suo ministro Gentiloni in attesa delle prossime elezioni. Nonostante il rialzo il mercato azionario italiano rimane comunque interessante dal punto di vista valutativo: il rapporto prezzo utili (P/E forward a 12 mesi) dell'MSCI Italy è di 12,7 volte rispetto a 14,3x per EMU, 18x Usa, 13,8x per la Germania; tra le informazioni positive le operazioni di pulizia a sostegno del settore bancario.    

L'avanzata delle Mid-Cap italiane

A dare valore alle attese degli analisti è stata anche l'introduzione dei PIR, piani individuali di risparmio, che hanno portato una ventata di ottimismo a tutte le società quotate di medie e piccole dimensioni coinvolte dal regolamento per poter utilizzare la totale esenzione da imposte. Investimento minimo di 500 e massimo di 30.000 Euro l'anno, che deve essere mantenuto per almeno 5 anni, per un importo complessivo massimo di 150.000 Euro. Ecco la vera novità: il 70% dell'investito deve riguardare strumenti finanziari emessi da imprese italiane e/o imprese europee con stabile organizzazione in Italia. In effetti le restrizioni sono abbastanza limitative per molti risparmiatori italiani, ma dai primi riscontri il segnale è decisamente positivo visto l'approccio all'economia reale del paese. Tra gli ETF quotati, il Lyxor Ucits Etf Ftse Italia Mid Cap da inizio anno ha maturato una performance superiore al 15%.

21 marzo 2017

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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