L'agenda politica aumenta la volatilità in Europa

Pubblicato il 08.03.2018

L'agenda politica aumenta la volatilità in Europa

I mercati finanziari Europei si confrontano con l'agenda politica su vari piani. Il tema centrale, che ha ridato fiato alle borse europee, è stato il ritrovato indirizzo politico in Germania dopo il voto favorevole dal referendum per la nuova edizione della Grosse Koalition che vedrà gli esponenti dell'SPD unirsi a Cdu/Csu per formare l'esecutivo guidato per la quarta volta della cancelliera Angela Merkel. Il referendum tedesco dell'SPD è passato con il 66,02% dei voti, ben oltre le aspettative degli stessi vertici socialdemocratici; questo elemento ha finalmente concluso un periodo di incertezza durato cinque mesi e rafforzato la politica europea. A confondere le idee degli investitori è invece l'atteggiamento del Presidente Usa Donald Trump riguardo alla politica dei dazi e al protezionismo; temi in evidenza sono quello dell'importazione di acciaio ed alluminio, ma anche su altri potenziali prodotti.   

La sfida di bilancio UE con la Brexit

Secondo le trattative in corso, il Regno Unito dovrebbe lasciare l'Unione Europea il prossimo marzo 2019, dopo ben 47 anni di appartenenza. L'evento darà seguito ad un periodo di transizione previsto fino alla fine del 2020 durante il quale il paese britannico dovrà rispettare a pieno i propri obblighi finanziari nei confronti di Bilancio UE. Si inizia comunque a considerare che la Brexit lascerà un divario considerevole nei conti dell'Unione Europea, stimato in oltre 10 miliardi di Euro l'anno. La minore entrata dovrà essere affrontata attraverso ulteriori misure contributive da parte dei 27 membri rimanenti, un taglio dei budget di spesa o la combinazione dei due, come sta proponendo la Commissione.

Elezioni in Italia

Mentre la borsa di Francoforte festeggia la Grosse Koalition, gli indici azionari italiani si sono confrontati con un risultato elettorale che non è riuscito a decretare una forza politica designata a formare un governo. La coalizione del centrodestra, guidata dal risultato forte della Lega, ha riportato il 37,5% dei voti, il M5S si è attestato al 32,2%, mentre la colazione di centrosinistra si è fermata al 23%. Non potendo fruire del premio di maggioranza, fissato al 40%, le controparti si trovano da oggi a disposizione del Presidente della Repubblica che dovrà indicare un leader di governo ed ottenerne la fiducia del nuovo parlamento. Primo segnale di confronto politico sarà il 23 marzo con la convocazione della nuova assemblea parlamentare per l'elezione dei presidenti di Camera e Senato. Sono comunque attesi confronti tra le maggiori forze politiche per saggiare ipotesi di intesa su temi specifici; il centrosinistra, pur trovandosi in una situazione difficile per la contrazione di consensi, è divenuto l'ago della bilancia per la nascita di un governo.

Portafogli di investimento

L'influenza della politica sui mercati finanziari italiani sembra non aver avuto un particolare impatto. Le reazioni alla crescita in Italia delle forze politiche meno europeiste quali M5S e Lega non ha scalfito l'andamento dello spread tra BTP e Bund tedesco anche per il presidio attivo del Quantitative Easing della BCE. L'opinione più comune tra i gestori di portafoglio è che lo scenario economico positivo italiano non potrà essere intaccato a breve da un indirizzo politico ancora tutto da scoprire rispetto ad un esecutivo ancora tutto da verificare. Inoltre il nuovo assetto delle forze politiche in campo non ha la possibilità di segnare un percorso univoco su un programma di governo, ma deve obbligatoriamente trovare un accordo tra almeno più controparti, prima di adottare l'alternativa di nuove elezioni. Rimane la convinzione che i livelli di volatilità tenderanno a rimanere più alti rispetto ai livelli medi degli ultimi anni.

8 marzo 2018

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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