L'Europa delude le performance settoriali
Pubblicato il 20.06.2018
La prima regola dell'investitore è che la più ampia diversificazione rimanga il modo migliore per abbassare il rischio, sebbene le analisi di performance sui portafogli azionari europei confermino che un'esposizione all'estero sia stata la migliore soluzione per sfruttare la maggior crescita dei listini internazionali. Gli studi condotti da R&CA sui ritorni settoriali a dieci anni (dal giugno 2008 ad oggi), hanno messo in luce le opportunità offerte da un'attenta selezione settoriale nella gestione del portafoglio finanziario. Nel modello di allocazione ‘Sector Clock' da me elaborato nel 2001 in Merrill Lynch, sebbene la correlazione dei settori a livello locale e globale sia molto forte, il differenziale di performance risulta impressionante. L'Europa si sta dimostrando un'area in cui gli investimenti rendono meno e questo in piena coerenza con una crescita economica che negli ultimi dieci anni è risultata sicuramente meno brillante, nonostante una politica monetaria della BCE aggressiva con tassi negativi e ampia gamma di strumenti non convenzionali.
I dati della ricerca
In sintesi l'analisi dal 2008 ad oggi, basata sui dati MSCI Sector Standard (Large+Mid Cap Price) in Euro, 10 Yr Annualized Historical, il settore nel MSCI Europe che ha mostrato il maggior ritorno è stato quello dei Consumer Discretionary +8,1% medio annuo, seguito da Real Estate Management & Development + 7,65% e da Health Care + 7,3%. A pesare in negativo il settore delle Utilities che ha perso in media il 4,39% annuo, seguito dai Financials con una perdita media annua del 2,61%. Durissimo il confronto con le performance sempre in Euro a livello globale, ecco i dati: secondo gli indici settoriali del MSCI World il primo settore è stato l'Information Technology con un rendimento medio annuo del 13,98%, ovvero il 7,18% annuo in più di quello europeo; dati veramente distintivi della mancata capacità del vecchio continente non solo di sviluppare il settore tecnologico, ma di doverlo importare lasciando che capitalizzazione e profitti crescano prepotentemente al di fuori dei nostri confini. Si ricorda che tassi al 7,18% capitalizzati annualmente raddoppiano il capitale in 10 anni. Dall'analisi di R&CA si evince che differenziali di rendimento superiori al 4% annuo tra Europa e Mondo sono ravvisabili in molti altri settori ed in particolare per i Financials (differenziale del 5,93%), Utilities (4,9%), Consumer Discretionary (4,49%) e Health Care (4,35%), vedi tabella accanto.
I trend che proseguono la corsa
Allargando la visione quali sono ora i trend che continueranno a livello internazionale a creare valore nei portafogli? In primo luogo sembra ormai chiaro che l'Information Technology rimanga uno dei settori meglio posizionati. Gli esperti indicano che è in arrivo una seconda fase evolutiva dell'automazione intelligente (Smart Automation). Dopo la creazione di robot capaci di aumentare in modo matematico la produttività manifatturiera, la nuova frontiera si dimostra quella dei servizi: intelligenza artificiale, connessione mobile, internet of things, stampa 3D, auto a guida autonoma e realtà aumentata aumentano le deleghe di lavoro ai nostri computer. Il tempo libero e l'entertainment proiettano il settore turistico e degli spostamenti aerei in ambiti culturali internazionali e di massimo relax, coinvolgendo sempre di più tutti i paesi emergenti. Infine la salute e la sicurezza intesa nella loro logica micro e macro, digitale ed analogica.
20 giugno 2018
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.