La Cina insiste sulle sue potenzialità e rilancia

Pubblicato il 12.11.2015

La Cina insiste sulle sue potenzialità e rilancia

Raddoppio del PIL pro capite

Nel piano strategico, che il presidente Xi Jinping ha comunicato al paese, l'obiettivo è stato chiaro: " … mantenere una crescita di medio-alto livello". Il 13° piano quinquennale 2016-2020 uscito dalla riunione del comitato centrale del Partito Comunista cinese nei primi giorni di novembre prevede un piano di sviluppo che punterà ad una crescita annuale del 6,5% e rilancia il raddoppio del Pil procapite del 2010, ovvero del piano precedente, per giungere ben oltre i 5.000US$. Una sfida ambiziosa se si pensa che solo qualche mese fa si parlava di una Cina destinata ad una pesante riduzione delle sue potenzialità di espansione economica.

Il settore casa rimane appesantito

Il paese è alle prese con un importante cambiamento strutturale che prevede una crescita interna di consumi e sviluppo dei servizi. Uno dei dubbi in questo caso è la ripartenza del settore delle costruzioni. I prezzi sono in leggera ripresa spinti da una riaccelerazione delle compravendite di abitazioni già sul mercato. Il dato invece meno brillante è quello relativo alle nuove costruzioni, rallentato da uno stock ancora importante di invenduto. Sebbene ci sia una leggera fiducia nella possibilità di ripresa del settore, il tema demografico sembra giocare a sfavore in quanto dal 2018 in poi è previsto un calo della popolazione di giovani tra i 20 e 29 anni; un problema legato alla politica del figlio unico che l'attuale piano di sviluppo sta pensando di cancellare progressivamente.   

Super Ciclo delle materie prime sotto scacco

Uno dei temi strettamente legati alla Cina è anche la riduzione dei consumi di materie prime ed energia che secondo molti analisti del settore ha già segnato la conclusione del super ciclo delle commodities. Le previsioni per il 2016 in realtà restano ancora prudenti nonostante il rilancio di crescita annunciato dal governo cinese. Il mancato tasso di crescita nei consumi di energia elettrica sembra digerito e legato ud una normalizzazione dei processi di investimenti in corso; dal +1% del 2015 si potrebbe nei prossimi anni rivedere ad un +3%. Anche la domanda di minerale di ferro e acciaio tenderà ancora a diminuire, ma verso una stabilizzazione nei prossimi trimestri. La diminuzione è determinata da un cambiamento strutturale dei settori a più alto consumo e da una domanda che trova un'accelerazione nei processi di efficientamento produttivo.

Incentivi fiscali e politica monetaria espansiva

Tanti i temi trattati dal comitato che vanno dalla chiusura di strutture di produzione a forte impatto ambientale, al necessario ammodernamento e rilancio del piano di spesa infrastrutturale OBOR (One Belt One Road). Infatti gli analisti rimangono convinti che per mantenere "medio-alto" il tasso di crescita economica si dovranno mettere in campo politiche mirate di incentivazione fiscale e una politica monetaria ulteriormente accomodante focalizzata all'espansione.

12 novembre 2015

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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