La leva finanziaria preoccupa la ripartenza

Pubblicato il 25.05.2021

La leva finanziaria preoccupa la ripartenza

I dati sulla profittabilità sostengono il mercato azionario che cerca un punto di riferimento per il livello di valutazione raggiunto tra le attese di un importante recupero dell'economia post Covid e le preoccupazioni per un rallentamento dell'espansione monetaria da parte delle banche centrali. Sono comunque diversi i temi ancora da valutare in modo approfondito, oltre alla capacità delle società di ritrovare gli alti livelli di fatturato e alti profitti sfruttando la ripartenza a seguito della campagna vaccinale in atto, di cui soprattutto la capacità di poter finanziare la crescita della domanda in modo bilanciato tra capitale proprio ed indebitamento. Le analisi di bilancio relative al 2020, che stanno diventando pubbliche, mostrano infatti parecchie ‘cicatrici' quale effetto della crisi sanitaria, peraltro ancora in corso. Nelle valutazioni sulla crescita potenziale post crisi da COVID-19 non ci sono solo le dinamiche contabili, ma anche i cambiamenti strutturali che il recente periodo di crisi ha imposto come l'adozione più rapida del digitale e del cambiamento della domanda rispetto alla crescita di lungo termine. Da una prima analisi il coronavirus ha avuto un impatto importante sui bilanci aziendali e sulla composizione delle loro passività; molte sono state le aziende che si sono rivolte a maggiori prestiti di breve termine per coprire il significativo ammanco di liquidità, abilitate a farlo anche grazie al risposta combinata di vigilanza, con regole per i prestatori meno stringenti, politica monetaria, tassi molto bassi, rifinanziamenti agevolati e acquisti di asset da parte delle banche centrali, e dalle autorità fiscali, con prestiti garantiti dallo Stato, rinvio dei pagamenti di imposte, ristori e trasferimenti diretti alle aziende. Gran parte dei bilanci presentano perdite che in molti casi stanno erodendo le riserve di capitale proprio.

Aumento della leva societaria

Sebbene non ci siano ancora segnali di restringimento da parte delle banche centrali risulta evidente che l'enorme sforzo monetario che ha gonfiato i bilanci delle autorità monetarie dovrà dapprima essere stabilizzato per poi passare ad una azione di ridimensionamento programmato in un tempo comunque prolungato. La stessa situazione è stata di fatto registrata dopo la Grande Crisi Finanziaria (GCF) del 2008 con la quale la banca centrale aveva ‘preso in pancia' i titoli tossici delle banche e con pazienza li ha portati alla scadenza sfruttando la ripresa economica e poi un lungo ciclo positivo. Le obbligazioni ‘subprime' con sottostante immobiliare hanno visto le garanzie reali riprendere valore e maggiore liquidità di mercato, così come la riduzione della disoccupazione ha generato nuova domanda. Risulta comunque evidente che la crisi da Covid non è eguagliabile alla GCF; le società bloccate dalle restrizioni sanitarie hanno dovuto trasferire risorse dal capitale proprio alla copertura del debito, alterando la composizione delle passività di bilancio, e subire un conseguente aumento del rischio di credito. Guardando oltre si presume che il sistema bancario dovrà riprendere la normale vigilanza nella erogazione del credito in osservanza alle disposizioni precedentemente consolidate evitando di ricadere in situazioni di deterioramento ed insolvenza.

Qualità Patrimoniale

Le prospettive quindi, anche se ci si attende una ripresa vigorosa delle economie più avanzate nella lotta al virus, rimangono ad oggi vincolate a possibili barriere al finanziamento nonostante progetti che possano risultare redditizi. A questa osservazione si deve aggiungere che la revisione dei vincoli per l'erogazione del credito non solo ridurrebbe la capacità di investimenti e l'acquisto di beni strumentali, ma in una visione più allargata ad una crescita economica inferiore per intere economie e l'avvio di una ridotta capacità produttiva nel lungo periodo. Dal punto di vista finanziario un aspetto da non sottovalutare sarà la futura risalita dei tassi di interesse, anche su sollecitazione di un aumento dell'inflazione, e un ritorno di attenzione al rating paese, tema che ad esempio investe il forte incremento del rapporto Debito pubblico/GDP con l'Italia sotto la lente di ingrandimento. In questa logica le autorità di governo dovranno favorire le ricapitalizzazioni societarie che hanno subìto una contrazione del proprio capitale. Da un punto di vista di asset allocation di portafoglio saranno premiate le società quotate che manifesteranno solidità patrimoniale rispetto a quelle ad elevato leverage finanziario.

25 maggio 2021

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

Tutti gli articoli
Le opinioni espresse riflettono unicamente il punto di vista dell'autore. Qualora i contenuti di questo Blog facessero riferimento a prodotti o servizi finanziari si invitano gli utenti prima dell'adesione a leggere attentamente prospetti e documentazione sul sito www.investmentrunner.it e delle case di investimento a cui i prodotti siano riferibili.
Il valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Investment Runner ti aiuta a investire meglio