La parola ai Money Manager
Pubblicato il 21.03.2019
Nella Tavola Rotonda Virtuale di R&CA, che vede coinvolte periodicamente le maggiori case di investimento internazionali presenti in Italia, i Money Manager hanno voluto offrire un quadro particolareggiato sia sulla visione macroeconomica che sulle singole attività finanziarie presenti nei portafogli degli investitori.
Macroeconomia: la visione sulla crescita globale rimane positiva anche se non sono mancati i riferimenti al rallentamento segnalato dalla Banca Centrale Europea sull'Eurozona, ma anche di Cina e Giappone. Sono emerse le analisi delle più recenti revisioni delle stime di crescita che vedono un'economia a passo più moderato, ma ancora lontana dalla recessione e con dinamiche desincronizzate. La conferma della crescita negli Usa sembra ora in sintonia con la ripresa dei Paesi Emergenti, i quali potrebbero beneficiare anche di un ritorno delle banche centrali locali verso politiche monetarie più accomodanti. La Cina, nell'occhio del ciclone per le trattative con gli Stati Uniti sui dazi commerciali, ha messo in campo stimoli monetari e creditizi - taglio dei tassi a breve e riduzione delle riserve obbligatorie - fiscali - taglio dell'IVA, amento deduzioni per imposte sul reddito e riduzione corporate tax mirata - e di investimenti in infrastrutture con 119 miliardi di dollari in reti ferroviarie, 270 mld $ in progetti stradali e idrici, con l'obiettivo di creare 11 milioni di nuovi posti di lavoro nelle aree urbane solo nel 2019. Il quadro vede quindi si un rallentamento nella marcia, ma anche una economia rafforzata sia dall'atteggiamento più accomodante delle banche centrali sia dalla spinta fiscale dei singolo governi.
Portafogli di investimento
Obbligazionari: le dichiarazioni delle autorità monetarie di aumentare le loro politiche espansive riportando l'attenzione sulla crescita economica ha molto tranquillizzato gli investitori, tanto che in questa prima parte del 2019 si è assistito al rialzo di tutte le classi di attivo e al netto recupero delle performance. Sulla parte di portafoglio dedicata principalmente ai titoli obbligazionari, le conclusioni vedono linee convergenti sul fatto che i rendimenti dei titoli di Stato hanno già scontato molte notizie negative e probabilmente hanno bisogno di un flusso continuo di ulteriori delusioni economiche per rimanere sugli attuali bassi livelli di rendimento o addirittura scendere ulteriormente. Un possibile rimbalzo dell'economia globale potrebbe quindi agire negativamente proprio sulle obbligazioni di più lunga scadenza in funzione del cambio di politica monetaria globale espansiva che porterebbe un miglioramento delle condizioni economiche. Sono invece più variegate le convinzioni sulle obbligazioni cosiddette a ‘Spread' con rendimenti più elevati rispetto ai titoli di Stato di alto rating, ma con rischi maggiori. La scelta di averli in portafoglio sarebbe di competenza di consulenti e gestori specializzati.
Azionari: se rimangono evidenti fattori chiave quali la crescita economia, la politica ancora espansiva delle banche centrali e indicatori di fiducia che prevedono investimenti, le previsioni di una fase di moderazione della crescita potrebbe alimentare una graduale compressione della redditività: in molte aree la ripresa dei salari non ha avviato quella crescita dei prezzi che porta l'espansione dei margini. Questi fattori determinanti invitano a tenere posizioni neutrali e di alta qualità. Anche tra le aree preferite i money manager hanno visioni diverse sia per le diverse valutazioni prospettiche che per specifiche specializzazioni dei propri team di gestione. Prevale invece una visione più favorevole per i mercati emergenti sebbene ben selezionati e senza eccessi. Dobbiamo sempre tener conto che il mercato azionario ha come caratteristica quella di avere la maggiore volatilità tra tutte le attività finanziarie, questo può produrre importanti aumenti nella valorizzazione di portafoglio nel medio termine, ma anche importanti flessioni a breve termine delle quotazioni.
Conclusioni: dopo questo importante rialzo di inizio anno i money manager suggeriscono un po' più di cautela in vista del periodo estivo, normalmente più volatile. A giudicare dalle singole dichiarazioni si sta avvicinando un periodo in cui sarà chiave la lettura dei dati sui fondamentali macroeconomici e i report di profittabilità del primo trimestre. Per chi volesse controbilanciare il rischio l'idea di investimento proposta è l'oro. L'indebolimento dell'economia, il calo dei rendimenti dei Treasury USA e un deprezzamento del dollaro sarebbero fattori a supporto dei metalli preziosi quali ottimi strumenti per la diversificazione del portafoglio.
Hanno partecipato alla discussione: Kurt Schappelwein, Responsabile Team Multi Asset Strategies di Raiffeisen CM; Donatella Principe, Director Market and Distribution Strategy di Fidelity; Massimo Dalla Vedova, Director Financial Institutions di AB AllianceBernstein Italy; Antonino Cipriano, Senior Sales Manager di BNP Paribas Asset Management; Toby Nangle, Global Head of Asset Allocation, Head of Multi-Asset, EMEA di Columbia Threadneedle Investments; Francesca Caretta, Associate Product Manager, Multi-Asset di Schroders; Manuel Pozzi, Investment Director Italy di M&G Investments; Maria Paola Toschi, Market Strategist di J.P.Morgan Asset Management; Cristiano Iacopozzi, Docente di Asset Allocation alla Facoltà di Economia, Università di Siena; e Corrado Caironi, Chief Investment Strategist di R&CA.
21 marzo 2019
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.