La Ricchezza cresce più dei Redditi

Pubblicato il 22.06.2016

La Ricchezza cresce più dei Redditi

Cambia la correlazione storica tra crescita economica, redditi e capitalizzazione della ricchezza, almeno secondo i numeri della banca centrale statunitense. La comparazione sulla ricchezza è stata in parte condizionata da almeno due componenti ovvero i cambiamenti repentini dei tassi di risparmio e quello straordinario degli acquisti di titoli da parte della banca centrale FED (cosiddetto Quantitative Easing); i risultati hanno comunque tenuto conto di questi valori. Ci sono invece importanti elementi storici molto diversi; in primis l'effetto dei tassi di inflazione tra quelli antecedenti il 1990, indistintamente elevati, e quelli odierni addirittura stabilmente vicini all'area deflazionistica: un elemento che ha favorito una continua moderazione dei tassi di remunerazione dei capitali, fino agli attuali tassi negativi, e prodotto un ridimensionamento sulla crescita dei redditi.

Un mercato finanziario enorme, globalizzato e volatile

Se deve sottolineare anche un secondo elemento che ha condizionato l'andamento dei tassi di crescita della ricchezza e cioè l'estensione dei mercati finanziari. Il sistema legato alla finanza è divenuto esponenzialmente ampio; il concetto stesso di diversificazione nella costruzione dei portafogli ha fatto da propulsore all'allargamento del mondo investibile. Sono nati quindi nuove soluzioni di investimento a fronte di mercati sempre più strutturati e ricettivi, piattaforme di negoziazione senza sosta e strumenti quali i derivati atti a spingere ondate speculative che in varia misura hanno influito in modo alterno sulle valutazioni delle attività quotate provocando in alcuni casi bolle di rialzo e successivo crollo dei corsi.

Gli studi di lungo periodo degli analisti

Le evidenze dei numeri tra il 1950 e i primi anni del 1990, in circa 40 anni, vedono i redditi e la ricchezza delle famiglie con una crescita molto simile: + 7.8% annuo la ricchezza e + 7.7% i redditi. Nello stesso periodo, l'effetto di un'inflazione costantemente positiva ha premiato i cosiddetti Real Asset (beni di investimento materiali come immobiliare, commodities …) cresciuti più di quelli finanziari. Al contrario negli ultimi 25 anni, i cicli di ricchezza sono diventati dominanti e più volatili. La ricchezza ha fornito supporto e stimolo a investimenti e consumi, sebbene lo scoppio delle bolle finanziarie abbia a volte trascinato nella caduta i cicli economici e dei redditi. Da inizio degli anni '90 i tassi di crescita media delle attività finanziarie sono stati dell'1,5% più alti della crescita dei redditi e, per effetto del calo dell'inflazione, 1,2% più alti dei Real Asset.

La dipendenza dalla Banche Centrali nella gestione del rischio

Oggi ci si chiede se sia possibile gestire il ciclo di ricchezza, visto che la sua discesa innesca non solo una massiccia distruzione di valore, ma incertezza sul ciclo economico e dei redditi. Con l'accesso ad una politica monetaria non convenzionale il risultato delle Banche Centrali sembra divenuto meno chiaro: se nell'intento della FED, la voglia di normalizzare i rendimenti è espressa dalle prospettive di restringimento monetario, il tema centrale rimane l'attenzione ad un ciclo di crescita economica globale ancora sotto trend. Vista la possibilità di rialzi inattesi della volatilità, il compito degli Asset Manager è quindi quello di monitorare il rischio di portafoglio in questo scenario molto complesso.

22 giugno 2016

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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