La ricetta di Trump al sapore antico di Reagan

Pubblicato il 07.12.2016

La ricetta di Trump al sapore antico di Reagan

In queste prime settimane dal voto negli Stati Uniti, gli economisti hanno cercato di capire meglio quali saranno i risultati della ricetta economica che il nuovo inquilino della Casa Bianca ha svelato durante la sua campagna elettorale. Rovistando con attenzione nella storia americana hanno scoperto che simili iniziative fiscali si avvicinano in modo significativo al modello introdotto nel 1981 da Ronald Reagan con il Recovery Tax Act definito come il "più grande taglio delle tasse nella storia".

Le proposte elettorali di Trump

Infatti la lunga lista di iniziative che secondo le indicazioni del nuovo presidente Donald Trump verranno messe in campo, inizia proprio dal taglio delle imposte, con una revisione netta delle deduzioni e delle esclusioni in modo da rendere semplice e più bassa la tassazione complessiva; le imprese ad esempio arriverebbero al 15%, uno dei livelli più bassi a livello mondiale. In secondo luogo Trump prevede di incrementare le spese infrastrutturali, per fornire una crescita al PIL a tassi del 6%, e innalzare la spesa per la difesa che oggi rappresenta il 3,9% del PIL Usa. 

Modello Reaganomics

In sintesi il piano Reagan abbassò l'imposta fiscale marginale del 23% in tre anni, tra il 1981 e ‘83, portando l'aliquota individuale più elevata dal 70% al 50%. Il codice fiscale individuale diventò il cardine per imposte, agevolazioni ed incentivi al risparmio. Per le imprese venne introdotto l'Accelerated Cost Recovery System (ACRS) ovvero l'ammortamento accelerato degli investimenti. Sulle spese per la difesa Reagan passò dal 6,3% al 7,5% del PIL e si prodigò attuando cambiamenti legislativi volti alla deregolamentazione per una serie di industrie quali energia, finanza, sanità, ferrovie, telecomunicazioni, autotrasporti e compagnie aeree. Il risultato fu ottimo, l'economia uscì dalla recessione, la disoccupazione venne ampiamente tagliata, i tassi di interesse in ribasso e incredibilmente l'inflazione si abbassò nonostante l'espansione fiscale.

Uno scenario economico molto diverso

Se da un punto di vista delle iniziative di rilancio Trump ha una proposta molto vicina a quella di Reagan, lo scenario macroeconomico vede due momenti estremamente diversi oltre che ovviamente lontani. Reagan doveva smuovere un paese in recessione (disoccupazione al 10,8%), con un sistema produttivo imbrigliato in un'inflazione all'11%, Fed Funds al 19% e USTreasury 10y con rendimenti al 15%. Oggi la disoccupazione è ai minimi storici da dieci anni al 4,6%, dopo una crescita continua seppur moderata del GDP (2% medio annuo) da oltre otto anni; i Fed Funds sono allo 0,375% e i rendimenti dei USTreasury 10y al 2,35%.

Nel mirino Debito Pubblico e Inflazione

Il rilancio fiscale del nuovo presidente scombussola le carte degli economisti che rilevano oggi una economia sana ed in equilibrio. I dubbi quindi riguardano gli effetti fiscali sul bilancio federale in una fase che trova il tasso di disoccupazione a livelli minimi e consumi in aumento, prezzi stabili e debito pubblico comunque al 104% del PIL. I tagli fiscali su corporate e redditi da lavoro spingerebbero l'inflazione da domanda fuori dai parametri prospettici attesi. Anche dal punto di vista del bilancio federale sembra ci possano essere problemi di deficit e di debito pubblico che rimetterebbero in discussione il cosiddetto "debt ceiling", ovvero il limite massimo che il Tesoro Usa può farsi finanziare, rivisto al rialzo in più volte dal 2000 ad oggi, passato da 6 trn$ agli attuali 13,2 trn$ durante le amministrazioni Bush e Obama.

7 dicembre 2016

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

Tutti gli articoli
Le opinioni espresse riflettono unicamente il punto di vista dell'autore. Qualora i contenuti di questo Blog facessero riferimento a prodotti o servizi finanziari si invitano gli utenti prima dell'adesione a leggere attentamente prospetti e documentazione sul sito www.investmentrunner.it e delle case di investimento a cui i prodotti siano riferibili.
Il valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Investment Runner ti aiuta a investire meglio