La ripresa delle Banche in Europa

Pubblicato il 04.06.2021

La ripresa delle Banche in Europa

Nell'analisi di allocazione del portafoglio continua ad essere evidenziato come favorito il settore delle banche, in previsione della ripresa del ciclo economico, ma anche per la presunta revisione sul fronte dei tassi di interesse. E la corsa si è già in parte manifestata: il settore bancario europeo ha maturato una performance da inizio anno di + 30,48, beneficiando dello scenario di riapertura dopo la grave crisi pandemica, ma anche di una fase di normalizzazione che vedrà gli istituti di credito impegnati su vari fronti. Gli analisti si stanno concentrando proprio sul processo che vedrà le banche ritornare verso i parametri di vigilanza pre-crisi.  Dal 28 giugno diventerà vincolante nell'UE un leverage ratio minimo del 3% nell'ambito del nuovo Regolamento CRR II dei Requisiti di Capitale. Con le disposizioni del CRR II le banche dovranno a volte ridurre e a volte aumentare l'importo dell'esposizione del coefficiente di leva finanziaria per le nuove regole di misurazione dei derivati (SA-CCR - approccio standardizzato per il rischio di credito di controparte). Solo successivamente, dal gennaio 2023, si applicherà il coefficiente di leva finanziaria per le G-SIB (Global Systemically Important Bank); per una banca ‘sistemica' che è tenuta a detenere un capitale aggiuntivo dell'1% del suo RWA - risk-weighted assets, dovrà altresì soddisfare un rapporto di leva finanziaria del 3,5%. Secondo il recente aggiornamento la maggior parte delle banche coinvolte risulta ad oggi sopra la soglia G-SIB.

Dati di netto recupero del settore

Nel confronto pre-crisi pandemica il settore bancario europeo è in gran parte tornato al livello in cui era prima. Nei report del primo trimestre delle principali banche molti indicatori di performance sembrano tornati sui livelli tra il 2017-19, con un utile netto aggregato di rendimento medio sul capitale di +7,5% e il cost-income ratio al 61%, un leverage ratio del 4,8% e il Liquidity Coverage Ratio (LCR) del 156%. Gli attivi ponderati per il rischio (RWA) e le spese amministrative totali sono risultate in linea con il livello pre-crisi, mentre l'LCR è aumentato lo scorso anno principalmente per la partecipazione alle operazioni di rifinanziamento a più lungo termine della BCE (TLTRO III) e per usufruire del tasso di finanziamento negativo fino all'1%. Dal punto di vista dei costi aggiuntivi le banche si sono trovate con un forte ammontare di liquidità su conti e depositi in parte per il fermo delle attività, che ha rallentato gli acquisti di beni e servizi e azzerato la spesa per spostamenti, ristorazione e hoteleria, ma anche per l'incertezza di molti risparmiatori su come allocare finanziariamente l'eccesso di liquidità. Le banche si sono quindi trovate a depositare in BCE una liquidità che costa lo 0,5%.

Prospettive e Valutazioni

I dati nel primo trimestre vedono i ricavi del settore aumentare del 7% a/a, rimanendo ancora sotto del 6% sul primo trimestre 2019; le commissioni attive risultano superiori del 16% rispetto agli ultimi due anni, mentre i profitti da negoziazione sono risultati positivi del 44%. Dobbiamo anche sottolineare il contesto molto positivo del mercato dei capitali e la buona ripresa delle borse europee. Riguardo agli accantonamenti per perdite su prestiti, tema critico del conto economico dello scorso anno, si riscontra un più 50% rispetto al 2019, ma in calo del 38% su base annua: il dato del 2019 era vicino ai minimi degli ultimi 15 anni. In termini di valutazioni P/E fwd12m l'indice Europe Bank Stoxx600 si trova a 10,5x rispetto all'indice generale Europe Stoxx600 a 16,8x, Dividend Yield rispettivamente 2,4% e 3,4%, Price/Book Value 0,6 vs 2,0. In generale il capitale è aumentato del 2%, principalmente a causa delle restrizioni alla distribuzione dei dividendi prevista dalla BCE nella scorsa primavera, spingendo verso l'alto il coefficiente patrimoniale di ben 1% al 14,4% in media negli ultimi 24 mesi. La BCE prevede attualmente una nuova linea guida sulle restrizioni tanto che diverse banche dell'UEM hanno ripreso a pagare i dividendi; ad oggi il limite alla distribuzione prevede che fino a settembre non sia più del 15% degli utili cumulati tra il 2019 e 2020 o rappresentino più di 20 bps del coefficiente CET1. Nonostante il forte rimbalzo il settore rimane impostato positivamente in attesa degli investimenti preventivati nel recovery plan del Next Generation EU, ma soprattutto delle indicazioni della banca centrale dopo la ripresa dell'inflazione che negli ultimi dati si è riportata sul target del 2%.

4 giugno 2021

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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