La ripresa delle materie prime è sostenibile?

Pubblicato il 30.05.2016

La ripresa delle materie prime è sostenibile?

Le ultime settimane hanno visto ritornare protagonisti con ottimi rialzi i prezzi del petrolio; dai minimi di inizio anno il Brent ha raddoppiato il valore del barile da 25 a 50$. Qualcuno ha parlato di forte speculazione, ma in realtà questo movimento segue un riaggiustamento dei valori, spinti eccessivamente al ribasso nella fase di alta volatilità che ha aperto il 2016. Per dare un quadro di medio termine possiamo ricordare il massimo assoluto di 148 $b dell'estate del 2008, la caduta sotto 40$b a inizio 2009, i nuovi massimi a 125$b in aprile 2011 e marzo 2012 e poi la lenta discesa fino ai minimi di 26$b del gennaio 2016.  

Uno scenario meno preoccupante

In effetti è stato un lungo periodo di forti ribassi che ha marcato i prezzi non solo del petrolio, ma di quasi tutte le materie prime. Lo scenario sembra comunque cambiato. Gli analisti sottolineano che i minimi sono ormai superati mentre la situazione si prospetta diversa da quanto immaginato solo qualche mese fa. In primo luogo le ragioni sembrano vedere una diminuzione dei rischi deflattivi, a fronte di una tenuta dell'economia globale guidata dagli Stati Uniti, e una minore aggressività nelle svalutazioni competitive sulle valute dei paesi esportatori. Rimangono comunque alcune incertezze, in primo luogo in Cina dove si teme un progressivo rallentamento economico, con la necessità di maggior tempo per poter essere cancellate. In Asia ad esempio l'India non è ancora riuscita a compensare a pieno il calo di domanda della Cina, nonostante le prospettive siano favorevoli.

Il forte recupero del Petrolio

Sulle prospettive a breve termine è alquanto difficile capire la direzione dei prezzi sicuramente condizionate dalle decisioni politiche dei produttori nel prossimo incontro di giugno. Il rally che ha dominato le ultime settimane sembra la risultante di fattori che troverebbero la ragione in un ‘eccessivo successo'. Il processo di riequilibrio sta avanzando in un quadro generale che ha continuato a migliorare; l'offerta e la domanda hanno raggiunto un punto di svolta dopo i confronti tra i paesi produttori e il sostegno della stagionalità estiva. Alcuni dubbi nascono dal recente forte rialzo; la spinta sarebbe stata forzata da grandi interruzioni sul lato dell'offerta (incendi in Canada e problemi in Nigeria) contribuendo ad un'accelerazione che potrebbe essere comunque ribaltata. Anche dal punto di vista finanziario gli interessi speculativi sono già avanzati con l'aumento delle posizioni ‘lunghe'.

L'effetto trascinamento per i Metalli industriali

I metalli industriali vedrebbero anch'essi un rinnovato periodo di incertezza anche per un effetto di correlazione con il settore energetico; gli stimoli indotti dalle buone notizie giunte dall'economia cinese e indiana sembrano sbiadire. Gli analisti trovano il rame quale candidato ad un nuovo periodo di debolezza, a fronte di una domanda finale in calo e un'offerta costante. Le elevate posizioni finanziarie lunghe lascerebbero intendere ad un'ulteriore presa di beneficio. Il suggerimento degli operatori di settore vedrebbe posizioni finanziarie corte sul rame e lunghe sullo zinco, metallo quest'ultimo meglio sostenuto dai fondamentali e destinato a continuare una sovraperformance relativa.

Il caso specifico dell'Oro

Anche sui metalli preziosi gli analisti vedono all'orizzonte prese di beneficio. L'Oro è stato ovviamente l'attività di riferimento dei portafogli finanziari, presi in contropiede dalla caduta dei listini azionari di inizio anno. I dati prospettici vedono una domanda fisica meno brillante a fronte di importanti posizioni finanziarie lunghe accumulate in questi mesi. Non è invece mancata la domanda di lingotti da parte delle banche centrali cinese e russa, con l'aumento delle riserve a supporto delle proprie valute. Nell'attuale situazione, uno dei temi di prudenza riguarda sicuramente la sensibilità dell'Oro ai rischi di restringimento monetario della Fed. In effetti la scorsa settimana, le quotazioni del Gold Future (Comex), in occasione del rilascio delle minute del FOMC dove si intravede un eventuale rialzo dei tassi di interesse in estate, hanno dimostrato una debolezza che si è poi mantenuta nelle sedute successive.

Buona la tenuta dei beni agroalimentari

Anche se lontanissimi dai massimi di cinque anni fa, gli analisti restano prudenti segnalando, dopo gli importanti rialzi, possibili prese di beneficio in generale sulle materie prime. Un'indicazione positiva arriva invece dai mercati delle soft commodities, in particolare su alcuni prodotti agroalimentari come lo zucchero, dove il rapporto consumi e stock di magazzino risulterebbero in diminuzione, il che confermerebbe la tenuta del trend positivo sui prezzi.

30 maggio 2016

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

Tutti gli articoli
Le opinioni espresse riflettono unicamente il punto di vista dell'autore. Qualora i contenuti di questo Blog facessero riferimento a prodotti o servizi finanziari si invitano gli utenti prima dell'adesione a leggere attentamente prospetti e documentazione sul sito www.investmentrunner.it e delle case di investimento a cui i prodotti siano riferibili.
Il valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.
Investment Runner ti aiuta a investire meglio