La rotazione di portafoglio guarda a settori meno ciclici

Pubblicato il 31.05.2017

La rotazione di portafoglio guarda a settori meno ciclici

Uno degli aspetti che meglio ha prodotto valore nei modelli di asset allocation negli Stati Uniti è quello dell'attenta rotazione tra stili di gestione e settori. Gli stili di gestione si basano principalmente sui multipli di valutazione definendosi tra Growth e Value, e tra segmenti di capitalizzazione come Large, Mid e Small Cap. Ma l'aspetto più interessante rimane quello dei settori. Il mercato azionario statunitense è salito molto dai livelli precedenti la crisi finanziaria del 2007 e se analizziamo ogni singolo settore le differenze sono variamente ampie. Partendo dalle valutazioni massime dell'indice S&P500 nel ciclo precedente ovvero dall'ottobre 2007, la performance ad oggi trova il settore Financials in negativo dell'1,2% rispetto a + 180% del settore dei Consumer Discretionary; ottimo anche quello dei Consumer Staples + 156%, mentre scarso il risultato dell'Energy a + 6,4%, che è comunque tornato quest'anno in positivo; Health Care + 150% e Technology + 149%. Complessivamente l'indice S&P500 è aumentato del 55% dai precedenti massimi (12 ottobre 2007 era 1561 punti) toccando in questi giorni il suo record storico di 2415 punti.

Settore Manifatturiero

Le performance attese negli Stati Uniti rimangono elevate sebbene si avvisino alcuni cambiamenti di trend come ad esempio il movimento ribassista del dollaro che ha avuto un primo scivolone nonostante le prospettive di rialzo dei Fed Funds ed i buoni fondamentali macro. Anche gli indicatori di fiducia si sono ridimensionati dai massimi di periodo: l'indice IHS Markit US Manufacturing PMI è sceso a 52.5 in maggio dai 55 punti di inizio anno. Le valutazioni dell'indice S&P500 si avvicinano a livelli ritenuti "costosi" sebbene la buona stagione degli utili abbia dimostrato stabilità dei multipli anche in occasione di nuovi massimi storici dell'indice azionario più rappresentativo del mercato. Il rapporto Price/Earnings fwd 12 mesi staziona a 17,5x rispetto alla sua media a vent'anni di 16x. Dal punto di vista dei segnali sul settori ciclici è interessante notare uno stress dei consumi riguardanti il settore automobilistico. Il modello di analisi che dai minimi del 2010-13 ha visto un picco di vendita di auto nel 2016 ha mostrato un cambio di trend e un calo da inizio anno della domanda.

Cambio di preferenze

Sebbene le vendite di auto nel breve termine siano determinate dal buon andamento economico e dal facile accesso al credito, nel lungo termine sono chiave il numero di nuovi patentati, il numero di automobili per conducente e il tasso di sostituzione/rottamazione. Sebbene il primo fattore trovi ancora un ritmo costante di crescita, il secondo presenta un andamento piatto, mentre il terzo vede un indebolimento e un maggiore ‘stagionatura' del parco automobili private. Ma sono anche altri i temi che si stanno facendo largo sul futuro dell'auto. L'invecchiamento della popolazione riduce la quantità di miglia percorse e quindi della necessità di sostituzione periodica dell'auto; inoltre si sta accentuando un graduale spostamento verso la sharing economy (economia di condivisione) e un risultato più efficiente dell'utilizzo delle auto in generale, infine l'urbanizzazione favorisce un utilizzo più intenso dei servizi di spostamento pubblici.

Mercato finanziario

A completare il quadro non dobbiamo dimenticare il cambio di trend monetario da parte della banca centrale con un primo restringimento sul credito ai privati soprattutto sui subprime che rappresentano circa il 10% del mercato. Sul settore automobilistico tradizionale incombe l'avanzata di nuove proposte affiliate alle preferenze di una clientela pronta al cambiamento con le auto elettriche e tecnologicamente avanzate in sostituzione delle attuali. Da un punto di vista del portafoglio sembra che nei prossimi mesi si presenti la necessita di una rotazione verso settori meno ciclici e più difensivi le cui valutazioni possono essere risultate meno performanti negli ultimi semestri.

31 maggio 2017

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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