La solita scommessa d'Estate

Pubblicato il 03.05.2017

La solita scommessa d'Estate

Per chi lo scorso anno si era basato sull'adagio vendi in maggio … (Sell in May and go away) si sarebbe trovato in autunno a ricomprare a prezzi più alti, nonostante gli esiti inaspettati dai sondaggi del referendum britannico e della presidenza Usa a Trump. Anche quest'anno dunque si accendono le scommesse sul periodo estivo e sulla sua abituale volatilità. Mentre alcuni gestori continuano a mantenere un atteggiamento prudente, vista la forte avanzata dei maggiori listini azionari, rimangono in molti a credere che i prossimi sei mesi non dovrebbero riservare sorprese negative almeno basandosi sui dati macroeconomici che mostrano un'economia globale in salute e ben supportata dalla politica monetaria. Gli ultimi sondaggi sul ‘sentiment' (opinione) degli investitori privati statunitensi ha visto un salto in avanti del 12,3% di Bullish (rialzo - ottimisti) che arrivano al 38% contro i Bearish (ribassisti) che si fermano al 31,7%, e 30,2% per i neutrali.

Performance migliori per i Mercati Emergenti

Con la diminuzione delle tensioni riguardo alle prospettive di rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve statunitense, dell'immediata applicazione di politiche protezionistiche da parte dell'amministrazione Trump, dei rischi geopolitici in Europa quali la Brexit e le elezioni politiche e i problemi in nord Africa e medio oriente che hanno sollevato un'ondata di populismo e anti-europeismo, i listini dei mercati emergenti hanno rivisto un afflusso positivo di investimenti. L'indice MSCI Emerging Markets in valuta locale è salito da inizio anno a fine aprile del 9,9% rispetto al 6,1% dei paesi sviluppati rappresentati dal MSCI World val. loc. L'analisi delle performance comparate per area è comunque molto differenziata: MSCI EM Asia + 12,04%, MSCI EM Europe + 0,42% e MSCI EM Latin America + 7,55%. In particolare è stata l'America Latina a rimanere al palo negli ultimi tre mesi (+0,5%) dopo lo sprint di inizio anno, mentre si cerca di valutare le prospettive macroeconomiche alla base di un ulteriore recupero delle borse.

Le difficolta dei principali paesi in Latin America

Secondo gli analisti la situazione dei mercati appartenenti al Latin America - Latam - offre una varietà di spunti abbastanza variegata. Dal punto di vista della crescita economica le attese per il 2017 vedono un ritorno in area positiva del GDP a + 1,1% dopo una contrazione nel 2016 di – 1,4%. La ripresa sembra comunque lenta, infatti le proiezioni per il 2018 non vanno oltre 1,8%, con tassi estremamente bassi se confrontati con medie storiche sopra il 4%; solo nel 2019 le stime si riposizionano a + 2,4%.

I due paesi principali, Messico e Brasile, sembrano subire con ragioni diverse le pressioni geopolitiche: il primo per la discussione sul "muro" a protezione del confine con gli Stati Uniti e il secondo da una crisi politica interna che ha messo fuori gioco la presidente Dilma Rousseff e il suo partito per corruzione. In termini economici, nell'anno in corso, il Messico potrebbe subire un calo del GDP di mezzo punto posizionandosi a + 1,6%, mentre il Brasile coprirebbe un ampio gap passando da – 3,6% (crescita GDP negativa 2016) ad un + 0,9% nel 2017. Bene le stime di crescita nel 2017 per alcuni paesi: Argentina + 2,8%, Columbia + 2.1%, Paraguay + 3,3% e Perù + 2,5%.

Mercati finanziari sud americani

La difficoltà di interpretare l'andamento dei mercati finanziari Latam risulta legata alle attese inflattive e alla capacità delle banche centrali di sostenere la crescita economica con una politica di taglio dei tassi di interesse. Il trend di discesa dei tassi di inflazione in realtà risulta favorevole in quasi tutti i mercati; solo Argentina, Messico e Perù (quest'ultimo per effetto de "El Niño" sulla costa) mantengono una pressione che dovrebbe comunque allentarsi. Dal punto di vista delle valute locali ci sono differenti posizioni e anche in questo caso saranno le banche centrali locali a determinarne gli spazi di movimento. Per quanto riguarda i due principali paesi troviamo valute rispetto al Dollaro Usa sottovalutata per il Messico e leggermente sopravvalutata per il Brasile (analisi REERs – Real Effective Exchenge Rates). A pesare sulla regione risulterebbe inoltre la lenta ripresa della redditività delle aziende quotate che anche per il 2017 rimane sotto i listini emergenti di Asia ed Europa.

3 maggio 2017

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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