La vera sfida ai mercati: il Tapering della BCE
Pubblicato il 03.10.2017
I mercati finanziari, a poche settimane all'assemblea del Bundestag che dovrebbe investire la cancelliera Angela Merkel per il suo quarto mandato, sembrano guardare ormai oltre. Gli analisti stanno solo aspettando la formalizzazione della coalizione di governo e delle persone indicate a ricoprire i singoli ministeri. La spostamento all'opposizione del partito socialista SPD di Martin Shulz lascia aperte poche strade agli accordi di partito che vedrebbero al potere la cosiddetta "giamaica": cristiano-democratici di centro, liberali e verdi (colori della bandiera giamaicana). Gli esperti di politica indicano che i pesi nel governo saranno determinati dalle prossime elezioni in Bassa Sassonia del 15 ottobre, anche se c'è una ragionevole certezza che la signora Merkel raggiungerà il suo obiettivo componendo, con la solita avvedutezza, la sua compagine governativa.
La BCE aumenta il Tapering del QE
Superata la fase elettorale tedesca l'attenzione si sposta sulla BCE in attesa delle decisioni sul versante monetario. Sebbene osteggiato in vario modo proprio dai tedeschi il Quantitative Easing (QE) si è dimostrato una pietra miliare nella ripresa economica dell'area Euro; la sua futura chiusura potrebbe provocare qualche timore agli investitori che hanno goduto di quasi un decennio di valutazioni in crescita delle attività finanziarie. Le domande sono quindi: ma quanto sono correlati i due argomenti QE e Borse? E soprattutto i fondamentali sono abbastanza forti per sostenere i mercati finanziari nell'era post-QE? Gli analisti sottolineano che tutti i più importanti mercati finanziari siano stati trascinati al rialzo dalla progressione della liquidità prodotta dalle banche centrali negli interventi di acquisto di titoli sul mercato. Ora, solo la banca centrale statunitense FED ha reso noto la decisione di diminuire lo stock di titoli in portafoglio, in concomitanza al graduale aumento dei tassi di interesse dei Fed Funds. La BCE sembra invece ancora indietro e presenterà un ulteriore piano di diminuzione degli acquisti di titoli, cosiddetto Tapering.
Crescita economica e profitti
I mercati azionari storicamente sono risultati maggiormente correlati agli indicatori di fiducia, i quali a loro volta sono significativamente anticipatori dei cicli economici. Il ciclo degli utili aziendali invece risulta un fattore che normalmente cresce con un certo ritardo rispetto al ciclo economico, così come i tassi di inflazione. Nella fase matura del ciclo economico, inflazione, profitti e piena occupazione, sono le variabili che tendono ad avere il loro punto di maggior impatto, ripreso in modo più o meno marcato dalla crescita degli indici azionari. Un dato importante riguarda la notevole capacità di liquidità detenuta ancora oggi nei bilanci di molte società, che non ha trovato modo di essere investita, in virtù delle promesse di una politica fiscale espansiva. Il primo banco di prova per i mercati azionari sarà proprio la concertata restrizione monetaria delle banche centrali che seppur in modo diverso influirà sugli indicatori di fiducia. Solo la buona tenuta di crescita economica e dei profitti potranno compensare la politica meno espansiva delle banche centrali volta alla normalizzazione della liquidità.
2 ottobre 2017
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA
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