Le attenzioni internazionali sulla Cina
Pubblicato il 06.07.2017
Dal punto di vista geopolitico, non sono mancate le ripetute critiche statunitensi alla mancanza di una forte presa di posizione del governo cinese per la cessazione delle dimostrazioni missilistiche dell'apparato militare della Nord Corea, alleato storico della Cina; nella zona invece ad ovest della Cina le autorità di Pechino hanno intimato alle truppe indiane di retrocedere dallo sconfinamento sul territorio cinese di Sikkim al confine tra Cina, India e Bhutan, dove è in atto la costruzione di una nuova strada di comunicazione tra Cina e Bhutan. Infine si fanno delicate le relazioni nel mare meridionale cinese con le diverse pretese di possesso delle Isole Spratly e Paracel tra vari paesi quali Cina, Indonesia, Brunei, Filippine, Malesia e Vietnam. Insomma una pentola storicamente in ebollizione che però dà fastidio al Presidente Donald Trump che presidia localmente con le navi della marina militare statunitense.
L'ingranaggio cinese nell'economia globale
Una delle preoccupazioni manifestate dagli strategist di portafoglio ad inizio anno era la difficoltà di lettura dell'evoluzione economica della Cina, l'unica probabilmente capace di far deragliare il trend positivo di crescita globale che partendo dalla posizione avanzata del ciclo degli Stati Uniti stava trascinando a rimorchio Area Euro e Giappone, spinti dalla politica monetaria espansiva. In tale situazione la posizione cinese sarebbe stata anche la chiave di volta della ripresa del mondo emergente e delle materie prime. Secondo gli economisti la Cina è rimasta da tempo un punto di criticità per almeno tre motivi: la necessità di una politica di raffreddamento del mercato immobiliare, che ha nascosto negli ultimi anni una estesa speculazione; la fuoriuscita di capitali erodendo massicciamente le riserve valutarie, passate da 4 a 3tr$ in meno di due anni; e i tassi di crescita del GDP in progressiva contrazione, con stime che addirittura potevano scendere sotto il 6% rispetto alla media dell'ultimo triennio del 7%.
Le stime di crescita a breve danno indicazioni positive
Dai dati recenti in verità le prospettive di crescita a breve termine della Cina rimangono robuste, almeno secondo gli indicatori PMI. Le stime di crescita annuale del GDP per il secondo trimestre del 2017, che verranno rese note il 17 luglio, sono per un'espansione intorno al 6,5%. Anche il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto le sue previsioni a + 6,7% nel 2017 e 6,4% per il triennio 2018, 2019 e 2020. A questo ha contribuito positivamente un'espansione del credito che, se da un lato ha penalizzato il settore immobiliare, dall'altro non ha compromesso lo sviluppo cinese, permettendo un'espansione del 6,5% della produzione industriale. Al contrario il China Newly Built House Prices YoY Change, che misura i prezzi medi delle case di nuova costruzione, è passato dai massimi del novembre scorso da 12.6 punti al più recente dato di 10,4 di maggio sottolineando l'attesa inversione di trend. In diminuzione inoltre la leva nel sistema finanziario con la discesa dello shadow banking.
Più riserve valutarie e graduale apertura ai mercati globali
Anche sul tema dei flussi finanziari la situazione sembra migliorare di mese in mese. Le riserve valutarie sono aumentate da inizio anno di circa 60mld$ riportandosi sopra i 3050 mld$; i tassi di finanziamento Repo rimangono invariati dopo l'aumento di inizio febbraio, mentre i rendimenti delle obbligazioni stazionano in un trading range limitato, così come i tassi di cambio dello Yuan. In queste sedute è stato inoltre inaugurato il Connect Market tra i mercati obbligazionari di Hong Kong e Shanghai permettendo una maggiore negoziabilità degli asset per gli investitori stranieri. Infine l'inserimento dei titoli azionari cinesi nell'indice MSCI Emerging Markets dovrebbe portare un limitato supporto alle azioni quotate e un flusso dall'estero di circa 15 mld$. Le valutazioni dell'indice MSCI China, misurate dal rapporto P/E Fwd 12 mesi, rimangono storicamente in linea a 12,9x, risultando comunque convenienti rispetto ai medesimi multipli di altre economie dell'area asiatica come India, Indonesia e Taiwan.
6 luglio 2017
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.