Le prospettive di Trump attraggono gli investitori

Pubblicato il 30.11.2016

Le prospettive di Trump attraggono gli investitori

I flussi di investimento continuano a premiare gli indici azionari statunitensi che macinano giorno dopo giorno nuovi record. A confortare gli investitori sono in primo luogo le ottime crescite dei profitti per le aziende dell'S&P500 che, al contrario delle attese estive, hanno visto invertire la rotta portando il bilancio complessivo degli utili per azione (EPS) del terzo trimestre in aumento dello 3,2% rispetto ad attese negative previste a settembre di -2,2%. A trascinare i listini azionari sono inoltre le prospettive positive sia per l'effetto stagionale, che abbraccia questa classe di attivo nel periodo invernale, ma soprattutto per le indicazioni di investimento e tagli di imposta del presidente eletto Donald Trump ampiamente utilizzate durante la sua campagna elettorale. A livello settoriale gli analisti evidenziano in particolare tre settori favoriti: energia, finanziario e infrastrutture.

Fossile e rinnovabile per spingere il settore energetico

La conferma di un ritorno tra i favoriti del settore Energia in Usa prende in considerazione la prospettiva della necessità urgente di una indipendenza energetica del paese. Trump indica almeno tre punti chiave quali vie di sviluppo, ovvero eliminazione delle moratorie sul carbone, l'apertura di depositi per Oil&Gas Shale onshore e offshore sul demanio federale per un valore di 50.000 mld $ e restrizioni più leggere e contributi pubblici limitati per il passaggio sulle energie rinnovabili. E' evidente che queste politiche potrebbero avere un impatto molto alto su tutta l'attuale catena di valore del settore, penalizzata ripetutamente negli ultimi anni sia per la regolamentazione stringente che per la caduta del prezzo del petrolio. Le attese trovano quindi un ritorno allo sviluppo di infrastrutture precedentemente marginalizzate da norme vincolanti a favore delle energie rinnovabili.

Meno pressione alla circolazione del credito

L'ampio re-rating del settore finanziario Usa ha visto le banche a grande capitalizzazione sovraperformare l'indice S&P500 in una visione complessivamente più positiva partendo dalla spinta per una maggior crescita economica negli Stati Uniti, seguendo dall'incremento della curva dei rendimenti rispetto alle attese di aumenti dei tassi da parte della Fed e, nota chiave, una minore pressione per i regolamenti finanziari della legge Dodd-Frank con un potenziale allentamento delle regole esistenti. Il taglio dei tassi di imposta sulle società e un quadro normativo più flessibile potrebbero giustificare il ritorno di attenzione sulle azioni bancarie, favorito da un aumento degli utili e di un maggior interesse in acquisizioni e fusioni, almeno per le banche di media dimensione.

Più infrastrutture per rilanciare il paese

Il claim "faremo grandi gli Stati Uniti d'America" promosso da Mr. Trump nel suo discorso inaugurale alla nomina per le presidenziali del partito repubblicano aveva avuto come parola chiave "infrastrutture", una promessa elettorale che ha voluto scoprire un modo diverso di fare politica, spostando l'attenzione da quella monetaria, che seppur nella sua massima espansione non è riuscita a far crescere l'inflazione, a quella degli investimenti. L'esposizione del paese ad un aumento della spesa per le infrastrutture è sembrato quindi un fattore di contrasto alla crescente inefficacia delle misure monetarie e di rilancio degli obiettivi di inflazione. In particolare, la spesa già preventivata di 300 miliardi in infrastrutture, da allocare, verrebbe aumentata seguendo in parte le promesse elettorali a 1.000 mld $. Anche se i dettagli restano tutti da valutare, sarebbe evidente che le aziende dei settori base delle costruzione, dei trasporti e delle infrastrutture dei servizi pubblici, dovrebbero essere i primi beneficiari di questi investimenti.

30 novembre 2016

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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