Leader Tecnologici Sovracapitalizzati

Pubblicato il 11.02.2021

Leader Tecnologici Sovracapitalizzati

Il messaggio che richiama maggiormente l'attenzione degli investitori è definito dall'approccio TINA (There Is No Alternative) ovvero nessuna alternativa ad investire in azioni, ma il tema sostanziale è il dominio dei flussi di investimento verso un ristretto paniere di titoli che continua ad aumentare la propria capitalizzazione. Nella sessione Risk On Risk Off del 12 gennaio 2016, l'intervento del dott. Corrado Caironi, Strategist R&CA, si era concentrato sulla selezione delle migliori società ‘Disruptor' identificandole come elemento strategico portante per il portafoglio di investimento (https://www.youtube.com/watch?v=X8BtUb42gfo). Oggi a distanza di oltre cinque anni lo scenario è ovviamente cambiato, così come la necessità di un aggiornato approccio attivo che possa aiutare gli investitori a superare due sfide chiave nei prossimi anni: ritorni attesi inferiori e processo avanzato della ‘disruptive innovation'. Con l'accelerazione del trend ‘tecnologico innovativo', gli indici ponderati per capitalizzazione di mercato possono esporre gli investitori a rischi di elevata concentrazione. Secondo gli analisti americani la consistente salita dei titoli FAANGM (Facebook, Apple, Amazon, Netflix, Google e Microsoft) vede prospettive a lungo termine di ritorno sugli indici più basse (beta) e di maggior interesse per i ritorni attivi (alfa), favorendo tra l'altro una detenzione di volatilità inferiore. Infatti l'attesa di una maggiore dispersione dei ritorni, in parte guidata dalle strategie monetarie e fiscali in corso, favorisce un potenziale generatore di alfa.

Mega Capitalizzazioni USA

L'accelerazione delle tendenze innovative trova un aumento dei rischi relativi per gli indici ponderati per capitalizzazione di mercato. Solo negli ultimi cinque anni, il settore tecnologico ha sovraperformato del 154% l'indice MSCI World, mentre d'altro canto la maggior parte degli altri settori ha subìto una sottoperformance. L'indice S&P500 si sta in effetti correlando sul peso delle prime sei megacap (Apple, Microsoft, Amazon, Tesla, Alphabet - Google e Facebook), società legate in qualche misura al nuovo scenario innovativo, e che rappresentano un quarto della capitalizzazione dell'indice, la più alta concentrazione da oltre 40 anni. Oggi la solo Apple vale più dell'intera capitalizzazione dell'indice FTSE 100 che comprende le 100 società più grandi del Regno Unito. Ovviamente questa concentrazione pone rischi su diversi fronti; in primo luogo un evidente squilibrio nei flussi del mercato dei capitali. Inoltre l'ecosistema tecnologico è caratterizzato per la sua dinamica da improvvise rotazioni della leadership: solo Microsoft è riuscita con fatica a tenere testa ai newcomer cresciuti esponenzialmente negli anni più recenti.

Più attenzione alla Diversificazione

Infine molte delle odierne megacap tecnologiche sono esposte a fattori di crescita secolari con mercati finali attesi in saturazione e una crescente concorrenza: secondo la Mobile Marketing Association of Asia, già nel 2017 erano più le persone in tutto il mondo che possedevano uno smartphone rispetto ad uno spazzolino da denti … Possiamo anche sottolineare che la predominanza di alcune società, nell'ambito di settori/aree sta comportando un rischio sulla dipendenza/logistica delle persone; non sorprende che vengano richieste alle autorità di governo di gran parte del mondo l'emanazione di regolamentazioni specifiche che non lascino spazio a speculazioni su servizi, contenuti e privacy. Ritornando sui flussi di investimento, l'indirizzo verso indici ponderati per capitalizzazione di mercato costringe gli investitori passivi ad allocazione di capitale condizionata alla perdita di nuove opportunità di investimento all'interno di un più ampio paniere di crescita. In questa logica i titoli Value, in particolare quelli ad alto rendimento, sembrano interessanti alla luce della recente sottoperformance rispetto a quelli Growth, oltretutto in previsione della ripresa ciclica e della ricerca di rendimento, favorendone una selezione in una logica ESG.

11 febbraio 2021

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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