Materie Prime: Petrolio e Oro

Pubblicato il 12.09.2019

Materie Prime: Petrolio e Oro

Le statistiche storiche degli economisti indicano un aumento dei prezzi delle materie prime nella fase più avanzata del ciclo economico; le ragioni sembrano legate: a) una attesa risalita della domanda, normalmente per effetto dell'aumento occupazionale e dei consumi, e b) la crescita degli investimenti nella fase ‘euforica' da impennata degli utili societari. Per questo motivo i Gestori di Portafoglio consigliano nella fase di fine ciclo economico un aumento del peso delle materie prime nei portafogli con l'obiettivo di proteggerne il potere d'acquisto. In realtà è bene distinguere le caratteristiche opposte di due diverse tipologie di ‘commodity' ovvero quelle Cicliche da quelle Difensive. Nella rappresentazione finanziaria possiamo definire in questo caso due importanti attività tra le più negoziate sui mercati: Petrolio e Oro. Il Petrolio è intuitivamente indicato come ‘Ciclico' mentre l'Oro come ‘Difensivo'.

Movimento sui rispettivi settori azionari

E' interessante notare che da inizio anno le due classi di attività si sono mostrate ampiamente positive, sebbene il petrolio con una maggiore volatilità. Il petrolio americano (WTI Crude Oil) ha maturato una performance di +25,2%, mentre il metallo giallo (GOLD) si ferma ad oggi a +17,6%. Dobbiamo anche segnalare che l'oro ha iniziato la sua corsa a maggio spinto dai mancati accordi sui dazi tra USA e Cina; si è altresì mosso al ribasso proprio in queste ultime sedute, a seguito di una preannunciata politica espansiva dalle banche centrali. Gli Indici azionari dei due settori offrono indicazioni di valutazione poco confrontabili per l'opposto posizionamento nelle strategie di allocazione. Le società ‘Gold Mining' si confrontano in modo molto correlato al variare della quotazione dell'oro, ai giacimenti e alle potenzialità di estrazione, mentre pesano meno gli indicatori di redditività e di produzione. Invece nelle valutazioni delle società ‘Energy' sembrano pesare maggiormente gli indicatori finanziari più conosciuti come la redditività e la solidità patrimoniale rispetto alle riserve di petrolio.

Prezzo del Petrolio sotto controllo OPEC

Il rischio che una fase recessiva possa colpire la domanda di petrolio è da tempo un punto di discussione dei maggiori produttori dell'OPEC, chiamati a sostenere il futuro del greggio tra il peggioramento delle prospettive di crescita globale e la disputa commerciale tra Stati Uniti e Cina. La questione sul tavolo è come stabilizzare i prezzi dei prodotti petroliferi nei prossimi trimestri, con l'aumento dei concorrenti e l'avanzata degli Stati Uniti. Proprio il neo ministro dell'Arabia Saudita, il principe Abdulaziz bin Salman, ha dichiarato che non ci saranno cambiamenti nella politica dell'OPEC e la prosecuzione degli accordi per ridurre la produzione di petrolio. Un tale atteggiamento lascia intendere che vi siano maggiori probabilità di discesa dei prezzi che un'importante risalita. D'altra parte i rischi derivanti da tensioni geopolitiche, in particolare nel Medio Oriente, rimangono aperti.

La corsa dell'Oro cerca una pausa

La più recente spinta generalizzata dei banchieri centrali verso una politica monetaria espansiva ha condizionato tutti gli asset finanziari più difensivi e tra questi i metalli preziosi. Risulta evidente che la domanda fondamentale per capire le prospettive dell'oro sia se e quando l'economia americana, e poi il resto del mondo, dovrà affrontare una recessione. Gli analisti finanziari, proprio in prospettiva di cautela, pensano ad una politica preventiva di tagli di interesse sui Fed Funds per ulteriori 100 pbs da parte della Federal Reserve americana nell'arco di un anno; comunque non tutti gli economisti sono dello stesso parere indicando un'economia americana con un solido mercato del lavoro, e dei consumi, e un prolungamento del trend di crescita. Questa ultima visione potrebbe mettere il prezzo dell'oro in una fase laterale in attesa di maggiori indicazioni dai dati macroeconomici. La presenza del metallo prezioso nel portafoglio, in questa fase matura del ciclo economico, mantiene un senso come buon diversificatore.

12 settembre 2019

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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