Meno acquisti per le Banche Centrali
Pubblicato il 05.10.2021
Gli investitori vedono nell'aumento dell'occupazione e la salita dei prezzi, una variabile combinata capace di ridurre in modo irreversibile i programmi di acquisto di titoli delle banche centrali e del conseguente restringimento della liquidità di sistema. Tema comunque ancora più immediato la disputa politica al Congresso americano per l'aumento del tetto del debito. E' in questo contesto la particolare attenzione alle vicende statunitensi che hanno mostrato da un lato l'uscita di due componenti apicali della politica monetaria, e dall'altro un attacco alla fiducia al presidente della FED Jerome Powell. Le ragioni che hanno condizionato due membri della banca centrale a rassegnare le dimissioni hanno riguardato negoziazioni di titoli non autorizzate nel 2020; Robert Kaplan, ex Goldman Sachs, ha lasciato il ruolo di responsabile della Federal Reserve di Dallas, così come Eric Rosengren, a capo della FED di Boston. Jerome Powell aveva ordinato un controllo in ordine alle regole etiche che proibiscono conflitti di interesse nella compravendita di titoli da parte dei partecipanti degli organi direttivi e di tutti i dipendenti della banca centrale.
Jerome Powell, in bilico il rinnovo
Intanto la senatrice democratica Elizabeth Warren ha criticato il presidente della Federal Reserve Powell per i suoi precedenti sulla regolamentazione finanziaria, auspicandone l'uscita e definendolo un ‘uomo pericoloso' (dangerous man to head up the Fed). Il mandato di Powell alla FED terminerà all'inizio del 2022 ed è in corso la valutazione dell'amministrazione Biden per la sua riconferma. Powell, repubblicano, era stato nominato nel consiglio dei governatori della banca centrale da Barack Obama e promosso alla presidenza FED da Donald Trump. La tensione nel board decisorio della politica monetaria potrebbe aumentare la volatilità del mercato; il Treasury decennale statunitense è tornato a superare il rendimento dell'1,5% a fronte di un leggero rafforzamento del dollaro. La stagionalità negativa ha visto l'indice S&P 500 scendere a settembre del 4,8%, la peggiore performance mensile dell'anno. Il tema del debito americano rimane probabilmente in questo momento il problema principale per la fiducia nel mercato azionario.
Moderazione del PEPP
Le due attività di acquisto della banca centrale europea vedono da un lato l'ormai consolidato Asset Purchase Program (APP), introdotto nel 2014 da Mario Draghi per rafforzare la politica dei tassi di interesse negativi e contrastare speculazioni al ribasso sui governativi periferici. L'APP acquista 20 miliardi di Euro al mese e non ha una scadenza prefissata. Il secondo intervento è il PEPP (Pandemic Emergency Purchase Programme), deliberato nel marzo dello scorso anno per contrastare i rischi causati dalla pandemia Covid con l'obiettivo principale di mantenere ‘condizioni di finanziamento favorevoli'. Il ritmo di acquisti è variato nel tempo, fino agli attuali 80 miliardi di Euro al mese, anche se nel terzo trimestre si è notata una moderazione, così come si presume per il quarto trimestre 2021. Vista la caratteristica di emergenza, il PEPP è destinato a durare solo finché la pandemia condizionerà la ripresa economica e il percorso di inflazione.
APP flessibile
Gli analisti, vista la variante delta del coronavirus e un'economia migliorata negli ultimi mesi, ritengono che entro la riunione di dicembre la BCE abbia le informazioni sufficienti per confermare una chiusura del programma il prossimo marzo. Le indicazioni di stima suggeriscono un livello di produzione industriale nei prossimi trimestri vicino ai dati pre-pandemia, mentre nel 2023, la chiusura dell'output gap e un tasso di inflazione core all'1,5%. Una cautela di fondo sarà dovuta alla forte accelerazione dell'indebitamento pubblico, le nuove emissioni di governativi in netto aumento e il relativo assorbimento del mercato obbligazionario. Il solo APP mensile di 20 mld Euro potrebbe risultare limitato con la chiusura del PEPP; per non spaventare il mercato obbligazionario gli analisti si aspettano che la BCE proponga un aggiustamento graduale nel 2022 con acquisti flessibili tra 40 e 50 miliardi di Euro al mese.
5 ottobre 2021
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.