Mercati Condizionati dalle Stime Macroeconomiche
Pubblicato il 18.02.2016
Le rassicurazioni delle Banche Centrali e l'accordo sul Petrolio
Il movimento degli indici azionari ha rimesso in moto le analisi degli Strategist sulla base dei nuovi livelli raggiunti delle valutazioni, dopo la caduta innescata dal trend discendente e il raggiungimento di livelli tecnici indicati come resistenze molto importanti. A confortare questa stabilizzazione ci sono almeno tre temi: un accordo sul petrolio, la voce rassicurante delle banche centrali e le valutazioni sufficientemente interessanti a far riemergere gli acquisti. Sul petrolio, l'accordo sul congelamento della produzione tra Arabia Saudita, in rappresentanza dell'OPEC, e della Russia ha sicuramente avuto un esito positivo rilanciando l'ipotesi di riaggiustare un livello dei prezzi in forte discesa. La cosa non è stata gradita dall'Iran, appena divento protagonista del mercato petrolifero, sebbene la diplomazia politica stia lavorando per sanare questo fronte. Sul lato monetario, i recenti interventi del Presidente della BCE Draghi hanno offerto un segnale di fiducia all'area Euro lasciando intere che la politica espansiva potrebbe essere accelerata a marzo con un aumento degli acquisti previsti dal Quantitative Easing in corso; dall'altro lato dell'oceano anche la FED, in risposta della volatilità dei mercati, ha fatto intendere che non sarebbero previsti ulteriori rialzi dei Fed Funds nel breve termine.
Il rialzo dei mercati sarà sostenibile nel tempo?
La domanda ora è: Quanto è sostenibile l'attuale rimbalzo e quali sono le attese per i prossimi trimestri? Gli Strategist di portafoglio distinguono due momenti diversi, orientandosi con tatticismi differenziati nella gestione. In un orizzonte di più breve termine la loro idea vede la attuali valutazioni lasciare spazio ad un rimbalzo, soprattutto per le azioni di alta qualità, colpite dalla volatilità, ma che mantengono fondamentali nettamente migliori. I dati macroeconomici lascerebbero intravedere una congiuntura senza grandi preoccupazioni e un lavoro concentrato a ‘disinnescare' i problemi geopolitici cresciuti in varia misura negli ultimi mesi in molte regioni. Anche gli operatori trovano in questa indicazione una linea condivisa confortati dal forte ‘ipervenduto' che da inizio anno ha travolto i listini e dalle analisi sui ratio fondamentali: buona solidità patrimoniale e tenuta dei dividendi.
Possibili previsioni troppo ottimistiche sull'economia
Il tema invece ancora controverso riguarda la revisione al ribasso delle stime di crescita del GDP globale per l'intero 2016, seppure appena riviste ad inizio anno; alcuni economisti europei si sono dichiarati pronti a tagliare le loro previsioni portandole dal +3,1% al +2,7% imputando un eccessivo ottimismo sulla crescita di alcune aree e paesi. Al centro di questi studi infatti il taglio colpirebbe in particolare le stime statunitensi dopo i recenti dati meno brillanti su scorte e settore manifatturiero condizionati da una situazione internazionale meno brillante del previsto. Per quanto attiene all'area Euro i temi rimangono legati ad una espansione che rimane ancora troppo lenta mentre sormontano i problemi sul sistema bancario con il recepimento del ‘bail in' e la necessità di pulizia nei bilanci. Infine, segnali ancora incerti rimangono sulla maggior parte dei paesi emergenti, a partire dalla Cina con il continuo calo delle riserve in valuta e dagli esportatori di materie prime.
La volatilità potrebbe rimanere per un tempo prolungato
In ragione di questo scenario la visione degli Strategist nel medio termine rimane di un portafoglio prudente, con la possibilità di alleggerimento delle attività rischiose sul rialzo di breve termine, nonostante non ci siano evidenti segnali recessivi. Le Banche Centrali continueranno a mantenere un profilo molto espansivo, con la FED pronta a sospendere ogni altro rialzo fino a fine anno. La strategia conservativa verrebbe supportata da previsioni sugli utili in leggera contrazione e un ritorno frequente della volatilità in prossimità di dati macro più sensibili agli investitori.
18 febbraio 2016
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.