Mercati Emergenti in balia del Dollaro Usa

Pubblicato il 10.05.2018

Mercati Emergenti in balia del Dollaro Usa

Dopo un anno di svalutazione, il riapprezzamento del dollaro statunitense sta provocando una riflessione sui trend dei mercati valutari, in particolare sui mercati emergenti. Il recente allarme vede l'Argentina costretta ad alzare i tassi di interesse al 40% (inflazione sopra il 25%) e a chiedere aiuto al Fondo Monetario Internazionale per mancanza di liquidità. Si ricorda che negli ultimi anni lo stato argentino ha emesso debito sovrano per più di 100 mld in USD con scadenza anche a 100 anni. Si associa a questo il caso della Turchia che ormai da mesi è costretta a difendere la valuta locale da una continua speculazione. La preoccupazione per i mercati emergenti si potrebbe accentuare per effetto proprio dei debiti contratti in valuta forte. In realtà il Dollar Index a fine 2016 era salito fino a 103 punti, sotto l'effetto della elezione del nuovo presidente Trump, per poi scendere e sfondare i 90 punti ad inizio del 2018 accompagnato da un aumento generalizzato della volatilità sui mercati finanziari. Ora il biglietto verde è tornato a crescere posizionandosi sopra quota 93 punti, anche a seguito del progressivo rialzo dei rendimenti dei Titoli di Stato statunitensi.

La Crescita dei Profitti …

Gli analisti finanziari del comparto ‘paesi emergenti' sottolineano che, al di là di casi ormai noti, l'indice azionario degli Emerging Markets rimane strutturalmente legato alla capacità di queste economie di superare i tassi di crescita dei paesi sviluppati, rimanendo in una posizione favorevole sia sotto l'aspetto delle valutazioni azionarie che in parte sui ritorni attesi obbligazionari. Per quanto riguarda l'azionario la crescita economica globale sta agevolando un aumento importante dei profitti in tutte le maggiori aree mondiali, compresi i mercati emergenti; d'altra parte negli ultimi mesi l'aumento della volatilità ha trovato una maggiore resistenza degli investitori verso le classi di attivo più rischiose permettendo a parità di livelli degli indici un ottimo recupero dei multipli di valutazione.

… riduce i multipli di valutazione

Gli Emerging Markets confermano una posizione di vantaggio rispetto ai maggiori indici azionari sviluppati; il rapporto prezzo utili (Price/Earnings Forward12m) vede l'indice mondiale MSCI Wordl AC a 14,9x, il MSCI EAFE a 14,1x, il MSCI USA a 16,5x, mentre l'indice azionario emergente MSCI EM rimane a 11,8x. Riguardo alle obbligazioni l'indice EMBI+ Emerging Markets Bond Index, calcolato da JPMorgan, vede aumentare lo spread a 367bps rispetto ai 332 di inizio anno, tenendo conto che questa classe di attività finanziaria rimane condizionata dalla politica restrittiva della banca centrale statunitense. Se quindi una solida crescita economica favorisce in questa fase le attività finanziarie emergenti, con una preferenza per le azioni, gli analisti finanziari sottolineano anche i potenziali rischi legati soprattutto ad un processo di rialzo dei tassi di interesse negli Usa più concentrato e rapido rispetto alle previsioni indicate della FED, e da una forte rivalutazione del dollaro, ad oggi poco stimata dagli operatori di mercato.

10 maggio 2018

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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