Mercati finanziari: pronti per la vacanza?
Pubblicato il 29.07.2016
In queste ultime sedute di luglio, prima della pausa agostana, i mercati sono alla ricerca di stabilità dopo un periodo geopolitico complesso; due i dati evidenti dopo il referendum sulla Brexit: a) dal 27 giugno scorso l'indice MSCI World è passato dai minimi di 1566 punti agli attuali 1707 con una performance di +9%; b) nello stesso periodo l'indice di volatilità VIX (Chicago Board Options Exchange SPX Volatility Index) è scivolato da oltre 25 punti agli attuali 12,6 ormai sotto la media degli ultimi 12 mesi.
Le Banche Centrali chiamano ad una riflessione
L'atteggiamento delle maggiori banche centrali è stato sicuramente determinate con il governatore della BCE Mario Draghi che in modo esplicito ha parlato della possibilità di aggiungere nuovi stimoli monetari, una volta chiariti gli impatti sul quadro economico a fronte dell'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Anche il governatore centrale della BoJ Haruhiko Kuroda, in Giappone, ha programmato nuovi acquisti di ETF per aiutare il mercato finanziario, mentre la presidente della FED statunitense Janet Yellen ha spostato all'autunno un atteso aumento dei tassi sui Fed Funds. Nel complesso le banche centrali sembrano concentrare l'attenzione più sulla situazione internazionale prospettica che sulla contingenza dei dati fondamentali di ordine economico, agendo sulla politica monetaria in modo conseguente.
Reingresso della liquidità nel mercato
La risalita degli indici vedrebbe il graduale rientro della liquidità accumulata sui fondi di investimento; la minore esposizione rispetto ai benchmark dei gestori, in una visione prudente dettata dagli eventi geopolitici, ha visto il riposizionamento attraverso il riaccumulo delle classi di attivo più rischiose. Gli strategist di portafoglio hanno anche iniziato a valutare positivamente le prospettive sui mercati emergenti con la possibilità di poter assistere a politiche monetarie accomodanti nei principali paesi in via di sviluppo.
Valutazioni a confronto …
Il tema geo-politico sovrasta quello geo-economico e con esso la direzionalità dei flussi subordinando il movimento dei listini finanziari. Sebbene dai dati di valutazione relativa risulti ad esempio evidente quanto sia fuorviante il rendimento basso o addirittura negativo dei titoli governativi di alto rating, risulta invece meno preoccupante il differenziale tra i mercati azionari europei, intrappolati in un range che da inizio anno mostra performance negative, e l'S&P500 che in settimana ha nuovamente marcato nuovi massimi storici.
… in attesa di nuove stime sugli utili
La stagione degli utili statunitense sembra infatti essere iniziata con un segnale di recupero; con il 50% delle società dell'indice che ha presentato i conti trimestrali, troviamo profitti sopra le attese in quasi tutti i settori, un buon andamento se si tiene conto che le stime originarie prevedevano un calo dei profitti del 3% sul trimestre precedente. Buoni i dati sul settore bancario e anche su quello tecnologico ritenuto invece ancora in difficoltà. La revisione delle stime di profitto confermerebbe la fine del ciclo recessivo degli utili, durato con l'attuale cinque trimestri consecutivi, a fronte di una ripresa nella seconda parte dell'anno.
La Redazione si congeda per la pausa estiva durante il mese di agosto.
Auguriamo a tutti buone vacanze!
29 luglio 2016
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.