Newsletter - 2019 Mid Year Investment Outlook
Pubblicato il 11.07.2019
I mercati finanziari hanno avuto un primo semestre dell'anno particolarmente brillante con performance sopra le migliori attese. I flussi contrari che durante lo scorso anno avevano creato perdite ai principali listini azionari sono tornati a investire positivamente su valutazioni e prospettive di profitto. I migliori indici sono stati quelli azionari statunitensi, con il mercato Nasdaq sopra il 20% seguito dall'indice S&P500 a + 18,5%, registrando i nuovi massimi storici. A corollario di una reattività degli investitori si sono dimostrati molto positivi da inizio anno sia l'intero comporto obbligazionario che quello delle materie prime.
Ciclo economico globale: nonostante si siano segnalati aumenti nelle probabilità di una fase recessiva nell'economia statunitense, la più matura secondo tutti gli economisti, le prospettive di crescita economica globale rimangono positive nel 2019 e 2020 e sostanzialmente in linea con la leggera diminuzione apportate dalle principali banche centrali durante il primo semestre (PIL globale +3,5% per l'intero 2019). I temi di incertezza, soprattutto nelle situazioni geopolitiche, mostrerebbero incidenze di bassa crescita locali a macchia di leopardo in corrispondenza a relative politiche monetarie e fiscali. Il perdurare della ‘guerra commerciale' tra Stati Uniti e Cina, un rilancio dell'economia in Europa per affrontare una probabile hard Brexit (rimandata al 31 ottobre), e le difficili relazioni internazionali innestate da sanzioni, dazi, prezzi del petrolio e rivendicazioni nucleari, rimangono a lato di un mercato che naviga a vista e che deve fare i conti con la conclusione di un lunghissimo ciclo economico e il sostegno delle banche centrali.
Banche Centrali: il cambiamento su ampia scala nella politica monetaria ha preso progressivamente vigore. La preoccupazione di un prolungato stress finanziario, derivante dalla politica restrittiva statunitense della FED, è svanita; rispetto ai sondaggi di inizio anno, che vedevano una sequenza di tre aumenti dei Fed Funds si è passati prima ad un annullamento dei rialzi e poi all'opposto verso possibili tagli con il primo a fine luglio. Anche la Banca Centrale Europea non ha mancato di dare la sua giustificazione per un rinnovato programma di politica espansiva, dopo una forte revisione prospettica dei tassi di crescita per l'area Euro. L'idea rimane che il passaggio di consegne tra Mario Draghi e Christine Lagarde sia di completa continuità dopo un mandato in cui ‘Super Mario' ha confermato il primato globale dell'Euro (whatever it takes) con USD e Yen, contro l'escalation di una politica euroscettica a seguito della crisi finanziaria statunitense e poi della recessione europea.
Prospettive dei mercati finanziari: da inizio anno le borse hanno avuto performance positive inattese, sospinte dall'atteggiamento accomodante dei banchieri centrali. Le analisi tornano quindi a concentrarsi sulle valutazioni. In questo contesto l'attenzione si rivolge alle prospettive dei profitti aziendali, in particolare negli Stati Uniti dove il clima condizionato dalla riforma fiscale di Trump, e a profitti straordinari, oltre il 20% nel 2018. Il primo trimestre, nonostante l'incertezza, è riuscito a dare indicazioni costruttive con una sostanziale tenuta dei profitti. Nel secondo trimestre le prime stime vedono un arretramento degli utili attesi di -2,6% rispetto al medesimo trimestre del 2018, anche se siamo solo all'inizio della stagione. Il rapporto prezzo utili P/E fwd12m dell'S&P500 risulta sicuramente meno attrattivo rispetto ad inizio anno e oggi vede un ratio di 18x in aumento rispetto a 13,4x di inizio anno. Con la risalita dell'indice S&P500, oggi a cavallo dei 3000 punti, il P/E ratio fwd si pone sopra la sua linea di lungo termine ristabilendone una minore attrattiva relativa. Dalle evidenze, una ritrovata politica espansiva più incisiva della BCE, atta a dare credibilità ad una ripresa economica nell'Area Euro, darebbe credito ad una tenuta delle stime su ricavi e profitti aziendali, e alla opportunità offerte da multipli contenuti del rapporto P/E fwd 12m ben sotto quelli americani con lo STOXX Europe 600 a 14,6x (DAX tedesco a 13,9x e MSCI Italia a 10,8x). Le indicazioni sui profitti vedono per l'intero 2019 un aumento vicino al 5% con la maggior crescita sul settore Utilities.
Strategic Asset Allocation: lo scenario centrale per il secondo semestre 2019 rimane focalizzato su: - rallentamento dei tassi di crescita economica globale in un trend positivo; - regime monetario accomodante condizionato da tassi di inflazione ed espansione economica; - correlazioni tra classi di attivo all'interno di mercati condizionate dalla liquidità. La liquidità attesa dalle banche centrali cercherà di moderare l'arrivo di una recessione che potrebbe comunque manifestarsi in fasi progressive e tempi dilatati. E' invece aumentata la ‘repressione finanziaria' alimentata dall'aumento di obbligazioni a rendimento negativo, per la maggior parte titoli di stato della zona Euro e Giappone. Indicazioni per i portafogli di investimento: i sentori di una prossima recessione, seppur ancora distante, suggeriscono una progressiva riduzione degli attivi più rischiosi, anticipando un possibile aumento dell'avversione al rischio, aumentando la posizione dei settori difensivi (Healthcare, Utilities e Gold Mining) e di liquidità; la riduzione dell'azionario può sfruttare il buon andamento dei listini e il consolidamento delle performance accumulate. Le strategie di investimento da previlegiare riguardano Fondi azionari con selezione di società ad alta qualità patrimoniale e stabilità di business (Large Cap. e High Dividend Yield). Sulle parte obbligazionaria è preferibile convergere su portafogli flessibili.
11 luglio 2019
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.