Perché la FED negli Stati Uniti alza ancora i tassi di interesse?

Pubblicato il 13.06.2018

Perché la FED negli Stati Uniti alza ancora i tassi di interesse?

Conosciamo il modello economico degli Stati Uniti dove i consumi dominano, i risparmi rimangono marginali, si acquista molto a debito e le aziende investono e innovano. La sostenibilità del sistema finanziario statunitense passa attraverso la capacità della Banca Centrale FED di evitare quell'eccessivo ottimismo/pessimismo utilizzando una politica monetaria estremamente flessibile. Nella crisi finanziaria del 2008, cosiddetta dei ‘subprime', il collasso del sistema è derivato dall'abuso di prestiti per l'acquisto di immobili vincolati a garanzie reali con prezzi speculativi crescenti, risultati poi non sostenibili. La banca centrale FED, che per aiutare l'economia ad uscire dalla ‘great recession' ha utilizzato strumenti non convenzionali e politiche a tasso zero, ora ha iniziato un percorso restrittivo nuovamente concentrandosi sul totale del debito di sistema: stato, famiglie e aziende.

Agevolazioni Fiscali e Debito statale

L'ingresso di Trump nel sistema politico statunitense ha registrato due elementi di grande novità: il primo l'obiettivo interno di accelerare l'espansione economica e l'occupazione attraverso un piano di incentivazione fiscale unico nel suo genere; il secondo attraverso una politica internazionale molto aggressiva dal punto di vista commerciale con l'obiettivo di ribilanciare il deficit americano con le controparti da cui maggiormente importa quali Cina, Canada, Europa e Giappone. Sul tema del debito pubblico Usa si tenga conto che secondo le stime degli analisti del fondo monetario internazionale FMI un deficit programmatico del 5% medio annuo tra il 2020 e il 2027, in linea con l'agenda di politica fiscale di Trump, porterebbe il debito pubblico al 83% del PIL nel 2022 e al 100% nel 2028

I Mutui casa per la famiglia

Nell'analisi della National Association of Realtors (Housing Affordability Index) ci troviamo davanti ad una situazione confortante se paragonata nella sua evoluzione. Dopo il crollo degli immobili e la discesa dei tassi di interesse da parte della FED, il prezzo medio delle Case singole-familiari esistenti è risultato gradualmente in ripresa giungendo ad oggi a 259.900$ (era 177.200$ nel 2012). Anche i tassi dei mutui sono saliti (oggi 4,66%), con un reddito medio familiare cresciuto agli attuali 75.093$. Il dato dell'analisi evidenzia che l'indice di convenienza (US Affordability Indexes Composite), nonostante l'incremento del prezzo della casa e dei costi di finanziamento, rimane in area positiva e pari a 145,8 punti. Si tenga conto che un indice superiore a 100 indica una famiglia con reddito medio più che sufficiente per avere un mutuo ipotecario su una casa a prezzo medio; il calcolo assume un acconto del 20% iniziale e un rapporto tra costo della rate e reddito percepito mai superiore al 25%.

Il Debito delle Aziende

Le società finanziarie e non-finanziarie in questi dieci anni hanno saputo sfruttare a pieno la riduzione dei tassi finanziandosi direttamente sul mercato dei capitali con emissioni obbligazionarie che oggi risultano il 130% del periodo antecrisi. L'ingente incremento che ha coinvolto un numero maggiore di emittenti ha comportato un aumento di bonds con rating BBB- e single A, con il conseguente peggioramento, seppur modesto, della qualità dell'indice obbligazionario nel suo complesso. Attualmente il debito delle imprese è salito al 45% del PIL Usa, picco rilevato nel 2008 e allo stesso livello raggiunto nella bolla di dot.com nel 2000. Dopo la crisi tra il 2010 e 2012 il debito delle imprese era tornato al 40% del PIL per poi raggiungendo il 46% del PIL nel terzo trimestre 2017, picco storico. Questo rifasamento finanziario sta portando un aumento di vulnerabilità in una fase di normalizzazione al rialzo dei tassi di interesse preannunciata dalla banca centrale FED. Le recenti analisi dei gestori obbligazionari tendono comunque a smorzare le preoccupazioni indicando che le società hanno avuto in questi anni un ottimo aumento della redditività in una fase congiunturale favorevole e ad un rafforzamento patrimoniale. L'aumento dei tassi previsto dalla FED risulterebbe quindi coerente con l'espansione dell'economia ma anche con la buona crescita di business delle aziende.

13 giugno 2018

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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