Servono ancora i Dollari Usa nei portafogli?

Pubblicato il 09.11.2015

Servono ancora i Dollari Usa nei portafogli?

Performance guidate dal Dollaro

Ormai è chiaro a tutti che le differenti politiche monetarie intraprese dalla banche centrali siano diventate uno dei principali elementi nel contributo alla performance delle attività finanziarie, anche per effetto dei rapporti di cambio tra Dollaro statunitense e altre valute. I portafogli di investimento degli investitori in Euro, a fronte di un rischio valutario, hanno potuto beneficiare per la parte investita al di fuori dall'eurozona, della rivalutazione della divisa statunitense: da inizio anno il tasso di cambio Eur/Usd è passato da 1,2002 agli attuali 1,074 con una rivalutazione di oltre il 10%, aiutando in modo deciso le performance delle attività finanziarie espresse in dollari.

Stati Uniti: dati macro più forti

A dare slancio al dollaro in queste ultime settimane sono stati i recenti dati macroeconomici; ad esempio il mercato del lavoro di ottobre ha mostrato un nuovo calo del tasso di disoccupazione, giunto oggi al 5%, così come procede in positivo la maggior parte degli indicatori di fiducia e la stagione degli utili. E' proprio su questa prospettiva che la Presidente della FED Janet Yellen sembra favorevole al rialzo dei tassi di interesse entro fine anno. Economia sostenibile e rialzo dei tassi sono tra le ragioni di un trend di rivalutazione del Dollaro US, che secondo la maggior parte degli analisti lascerebbe spazi ad ulteriori possibilità di apprezzamento. A queste ragioni si aggiungono le diverse risposte di politica monetaria delle principali banche centrali; tra i paesi del G10 sono state le autorità monetarie di Stati Uniti e Gran Bretagna a sottolineare la necessità di un restringimento, mentre tutti gli altri governatori continuano nella loro politica accomodante.

Trend del Dollaro

Le domande che gli investitori dell'area Euro si stanno ponendo sono se questo trend di rivalutazione, alla luce delle divergenza di politica monetaria della banca centrale, possa continuare e quanto ancora sia utile detenere dollari in portafoglio. Sebbene ci sia un'unanime consenso sull'apprezzamento del dollaro, non tutti sono concordi su potenzialità e orizzonte temporale. Uno degli appuntamenti chiave rimane a dicembre la comunicazione delle decisioni della BCE dove si chiariranno gli strumenti aggiuntivi all'espansione già in atto. Nello stesso mese si conoscerà il piano di interventi restrittivi della FED statunitense. Per quanto riguarda il contributo da un'ulteriore rivalutazione del dollaro alle performance, gli spazi seppur indicati da un ampio consenso, sembrano più limitati rispetto al 23% che il dollaro ha accumulato negli ultimi diciotto mesi.

9 novembre 2015

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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