Persistente Tensione sui Mercati
Pubblicato il 21.10.2022
Difficile segnalare un punto di svolta dei trend dei mercati finanziari dopo una corsa al restringimento monetario da parte delle banche centrali FED e BCE. Gli operatori rimangono attendisti sebbene le performance negative risultino pesanti da inizio anno. I temi geopolitici rimangono tutti da definire, compresa una crisi energetica scatenata con l'invasione russa in Ucraina. Le fasi ribassiste dei mercati vedono movimenti alquanto scomposti tra le differenti classi di attivo; il tema centrale è il ricalcolo delle valutazioni rispetto ai tassi di interesse di rifermento, il cui movimento tende verso il tasso ‘pivot' di politica monetaria, all'inasprimento delle condizioni di liquidità e di credito, alla variabile dei profitti societari, e spesso alla volatilità delle valute. Le più recenti indicazioni sull'inflazione, che ancora una volta hanno sorpreso al rialzo, sono intervenute in un contesto di indicatori anticipatori che suggerivano un rallentamento all'aumento dei prezzi, rimettendo sotto pressione i rendimenti dei governativi. I maggiori Titoli di Stato decennali sono quindi tornanti a livelli massimi di periodo: USTreasury al 4,3%, Bund al 2,5% e BTP al 4,85%.
Indice azionario statunitense
Le azioni in genere ricalcolano in due fasi; nella prima fase, i multipli di valutazione si comprimono per riflettere i maggiori costi del capitale, e successivamente le quotazioni si posizionano verso un livello di utili ‘normalizzato', escludendo picchi o recessione dei profitti. Per le azioni, il P/E ratio forward12m si avvicina al fair value di lungo termine. Ad oggi le previsioni di consensus sugli utili 2023 per l'indice S&P 500 vedono un livello di utili intorno ai 239$, ma che in caso di recessione dei profitti potrebbero comprimersi verso 212$ con stime per il 2023 tra 10% e il 15% al di sotto del consenso attuale. In questa analisi risulterebbe chiaro che un restringimento ulteriore dei multipli di valutazione dall'attuale 15,5x (la media a 25 anni risulta del 16,84x) porterebbe ancora più in basso l'indice statunitense con una ulteriore discesa che da inizio anno ha già raggiunto il meno 24%.
Corporate Credit di qualità
Statisticamente, gli spread creditizi IG - Investment Grade - risultano strettamente correlati con i Futures sull'Indice Dividendi Azionari, poiché dividendi e pagamenti relativi al debito sono entrambe incidenti sui flussi di cassa societari. Tipicamente, un ampliamento dello Spread di Credito è un segnale di difficoltà del grado di manutenzione del debito che potrebbe ancora aumentare, spesso a causa del progressivo aumento dei tassi di interesse e/o dal rallentamento economico. Ora, anche se gli Spread di Credito si stanno allargando, i Futures sui dividendi azionari si sono a malapena mossi dal loro trend. Questo suggerisce che gli investitori in azioni risultano compiacenti sui livelli attesi, aspettandosi poca pressione sui dividendi futuri. In termini di asset allocation, rispetto alle indicazioni degli analisti, le valutazioni favorirebbero quindi gli investimenti obbligazioni societari di alta qualità rispetto alle azioni in quanto i primi avrebbero già in parte scontato una verifica preventiva dei flussi aziendali futuri.
Stagione degli utili in prospettiva
Nelle prossime settimane saranno dominanti i risultati societari che offriranno maggiore visibilità all'impatto delle turbolenze macroeconomiche e di mercato su ricavi e margini. Il consenso del terzo trimestre per l'indice statunitense S&P 500 è attualmente di una crescita dell'utile netto pari al 2,3% e di quasi il 10% di crescita dei ricavi. Secondo gli analisti questo andamento positivo potrebbe comunque riflettersi nelle stime per il 2023 con una contrazione dall'attuale. La conferma del rallentamento economico troverà nelle aziende una maggiore difficoltà nell'espansione del fatturato, per quanto costrette a trasferire l'aumento dei costi di input già subiti, mentre i margini, che sono ancora a livelli storicamente elevati, saranno oggetto di pressione al ribasso. Per le società europee le previsioni vedono un calo degli utili nel 2023 fino al 10% rispetto ai dati 2022, in uno scenario che porta al caso base di una recessione in Europa. Il 2022 intanto presenta una crescita dei profitti dello Stoxx600 attesi a + 19,1% sull'anno precedente a fronte di una valutazione P/E fwd12m attuale di 10,9x rispetto ad una media decennale del 14,4x.
21 ottobre 2022
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.