Più crescita nell'Area Euro

Pubblicato il 19.02.2015

Più crescita nell'Area Euro

Nuovi flussi di investimento nei mercati dell'Area Euro

Da come vengono percepiti i mercati dell'area Euro, in particolare l'indice azionario tedesco Dax che ha raggiunto il suo massimo storico superando gli 11.000 punti, risulta un'evidente divergenza tra le stime macroeconomiche secondo gli economisti rispetto alle analisi dei fondamentali che gli Strategist (Responsabili delle strategie di investimento) usano per le asset allocation (costruzione) di portafoglio. L'idea degli Strategist configura il 2015 un anno di svolta per la crescita economica della zona Euro al contrario delle proiezioni anemiche fatte dagli economisti che ritengono ancora veritiere le preoccupazioni sia sui rischi deflazionistici che sulle scarse risorse finanziarie dei paesi periferici, due variabili che attraggono verso il basso l'asticella della crescita economica.

Stime del GDP 2015 per l'Area Euro

Il divario è molto ampio se si pensa che da un lato vengono proiettate previsioni di un +1% del GDP (economisti) rispetto a quelle più ottimistiche degli analisti finanziari che spingono fino all'1,8% il risultato finale. Vediamo le ragioni che stanno guidando i flussi di investimento e che pesano maggiormente le stime più alte. Oltre ai due fattori chiave rappresentati dal calo del petrolio (- 35% tenendo conto del prezzo in Us$) e della svalutazione dell'Euro (oltre il 20% sul Us$), solo questi due temi porterebbero un +1% sul dato del 2014, i punti chiave sono almeno altri due: a) un allentamento della politica monetaria che ha finalmente visto un aumento del credito a famiglie e imprese (+ 19 mld Euro nell'ultimo trimestre 2014); b) un aumento della fiducia dei consumatori che vedono le risorse rilasciate dal calo del petrolio un aumento del reddito disponibile in aggiunta all'aumento di reddito reale; la crescita annua del reddito nominale da lavoro dovrebbe salire al 3%.

Meno Austerità e Più Fiducia

Gli analisti sottolineano inoltre che nonostante i dati positivi che man mano entreranno nelle statistiche la BCE terrà fortemente il timone nel senso di una politica monetaria accomodante in sintonia con una minore austerità dei conti dei governi. Anche in questa discussione si giocherà la ripresa del ciclo: una politica economica dell'area Euro che possa dimostrare risultati positivi dall'azione centrale attraverso stimoli, come quelli annunciati nel piano Junker, ancora troppo limitati. La sfida alla crescita economica non può essere solo legata alle riforme strutturali, che ne sono comunque la spina dorsale, ma devono trovare i giusti stimoli per far ripartire gli investimenti e rimettere al lavoro le persone che lo chiedono.

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