Portafogli in attesa di Rotazione
Pubblicato il 10.06.2020
Le precedenti recessioni sono state causate da eccessi endogeni e squilibri finanziari che hanno sempre necessitato del tempo per essere corretti, come nella profonda crisi finanziaria del 2008-2009 quando i problemi bancari e del mercato immobiliare hanno fortemente ostacolato la ripresa. Il tempestivo e massiccio sostegno di governo e banche centrali, sia negli Stati Uniti che a livello internazionale, ha posto le basi per un rimbalzo più veloce delle attese. La riapertura progressiva dei principali paesi coinvolti nella pandemia sembra riconoscere che il peggio per l'economia globale sia alle spalle. In particolare, negli Stati Uniti i segni incoraggianti giungono nei dati di aprile dalle resilienza dei consumi, il reddito personale in crescita del 10,5% ma anche un tasso di risparmio del 33%. Le richieste iniziali di sussidio alla disoccupazione hanno continuato a essere sostenute sebbene in declino a 1,88 milioni nella scorsa settimana, ormai lontani dai quasi 7 milioni del 14 marzo scorso. Tutti e cinque i sondaggi regionali della Fed sulla produzione hanno superato le aspettative, le vendite di auto sono risalite a maggio ad un tasso annualizzato di 12,2 milioni contro l'8,6 milioni di aprile; le domande di mutuo sono aumentate per la settima settimana consecutiva. Molto ora dipenderà dagli sviluppi del Covid-19 nella possibilità di una seconda ondata e quando vaccini e trattamenti farmaceutici saranno efficaci.
Preferenza Growth degli investitori
I listini azionari hanno tratto beneficio dalle notizie incoraggianti sulla riapertura e del calo inaspettato della disoccupazione statunitense. L'inversione della curva di nuove infezioni sembra aver lasciato ampio spazio all'ottimismo. Gli investitori si sono mossi con risolutezza nell'attualizzare una ripresa di utili e ricavi aziendali a forma di V. La velocità di crescita delle valutazioni, non di meno la parziale riduzione della volatilità, lasciano comunque il mercato a rischio di una qualsiasi delusione sul fronte macro, societario e di politica monetaria. In una fase recessiva, seppur temporanea nel contesto straordinario del Coronavirus, i flussi di acquisto continuano a previlegiare le Large Cap Growth rispetto alle Large Cap Value, queste ultime condizionate anche dalla forte caduta del settore energetico. In aggiunta, i risultati mostrano che oltre l'80% degli ETF concentrati sui dividendi, negoziati nella borsa statunitense - US Dividend Exchange-Traded Funds, ha sottoperformato l'S&P500 durante il periodo di forte arretramento del listino azionario tra metà febbraio e marzo, e la metà di essi non ha recuperato con la stessa forza dell'indice nella successiva fase di recupero tra fine marzo e fine aprile. Addirittura gli ETF High Dividend Yield, con rendimento da dividendi più elevati, hanno avuto alcuni dei ritorni peggiori, in parte per il taglio dei dividendi stessi da parte di alcune società ed anche per il crollo di quelli del settore energetico.
Preparare la Rotazione
Nelle analisi relative all'indice MSCI World, le Large Cap Growth da inizio anno hanno guadagnato il 6,09%, contro una perdita dell'11,33% delle analoghe azioni Value; per le società appartenenti all'indice S&P500 i dati confermano + 8,64% per le azioni Growth e - 9,31% le Value; anche i nuovi massimi dell'indice Nasdaq Composite (+11% ytd) continuano a confermare la preferenza ‘Growth' degli investitori. L'ingresso nel periodo estivo, segnato statisticamente da un possibile aumento della volatilità, sta inducendo gli Strategist di portafoglio a valutazioni che prevedano una rotazione di portafoglio con una presa di profitto dalla parte Growth e dai settori più Ciclici, per riorientarsi su redditività da dividendo e settori di Difensive Value. Al contrario di quanto successo, la ricerca di società ad alto dividendo in questo difficile contesto economico, ha la necessità di un approccio attivo più selettivo. Dividendi elevati potrebbero non essere un criterio sufficiente: la scelta di società con solidi bilanci, potenziale di crescita durevole dei ricavi e sostenibilità dei payout può dimostrarsi fondamentale, in coerenza a maggiori probabilità di evitare tagli inaspettati dei dividendi stessi. Questo non significa rinunciare al redditività da dividendi del comparto azionario: circa i tre quarti delle Large Cap statunitensi offrono un rendimento da dividendi superiore ai titoli del Tesoro USA a 10 anni, ma solo una maggiore attenzione all'analisi prospettica.
10 giugno 2020
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.