Portafoglio per le presidenziali Usa
Pubblicato il 04.09.2020
L'avvicinamento delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, che si concluderanno il 3 novembre, ha iniziato a segnalare un possibile cambiamento politico, nonostante nei recenti sondaggi ci sia stato un riavvicinamento delle indicazioni di voto, che pur rimanendo a favore di Joe Biden sono diminuite notevolmente a fronte di una rimonta di Donald Trump. La possibilità che Biden diventi il nuovo Presidente e che possa disporre della maggioranza sia alla Camera che in Senato, con una completa vittoria dei democratici, lascia supporre ad una diminuzione dell'appetito per il rischio e una presa di beneficio nei listini americani.
Investitore europeo
La perplessità percepita dall'investitore europeo non è tanto sul futuro risultato delle elezioni statunitensi, quanto su come potrà impattare il proprio portafoglio di investimento. In questi ultimi anni infatti la performance dei portafogli è stata nettamente avvantaggiata dalla massima diversificazione e dalla reattività delle classi di attivo più rischiose, in particolare dagli indici azionari. Dal punto di vista economico, la pandemia da Coronavirus ha mischiato le carte; ad inizio anno a prevalere erano le stime di una fase recessiva globale a partire dal 2021, mentre il COVID-19 ha gettato in una profonda crisi economica tutte le maggiori economie inaspettatamente ad inizio primavera. Il sistema produttivo e dei consumi è stato fermato con gravi conseguenze sui risultati delle società quotate. Le forti reazioni di sostegno, prima delle banche centrali e poi dei governi, hanno permesso ai mercati finanziari di riprendersi a pieno dopo la caduta iniziale, ma ora si teme qualche contraccolpo dal possibile cambiamento politico dopo le presidenziali americane.
Dollaro Usa
La maggior parte degli analisti conferma l'indebolimento del dollaro indipendentemente dall'esito delle elezioni, anche se in modalità diversa rispetto alla futura amministrazione politica. Il presupposto che i democratici (Blue Wave) possano sovrastare i Repubblicani (Red Wave) influenzerà la velocità piuttosto che i tempi della discesa del biglietto verde. Così invece in uno scenario positivo alla Red Wave, l'economia statunitense dovrebbe superare con maggior decisione la recessione dettata dal COVID-19. La banca centrale FED ha già confermato che manterrà rendimenti reali in negativo per un tempo prolungato, anche se questo danneggerà il sentiment degli investitori e il dollaro. Anche la scelta tra ‘sostenibilità del debito' e ulteriori stimoli, vede immaginare decisioni più coraggiose da parte repubblicana Red Wave, e in tal caso è ipotizzabile che il ciclo di debolezza del dollaro USA possa concludersi in tempi più brevi rispetto ad uno scenario amministrativo Blue Wave.
Settori Europei più sensibili
E' evidente che il mercato azionario europeo potrebbe essere particolarmente influenzato da possibili cambiamenti della politica fiscale statunitense. A questo si deve peraltro aggiungere la svalutazione del dollaro rispetto all'Euro con le azioni europee che generano circa il 20% del fatturato negli Stati Uniti, ma che tuttavia avrebbero impatti relativamente limitati nel loro complesso, anche se incidente per ogni singolo settore diversamente esposto. In uno scenario democratico Blue Wave gli analisti indicano i settori europei Automotive, Utilities, della Smart Mobility, Energie rinnovabili ed efficienza energetica quali vincitori relativi. Al contrario una più rigorosa legislazione statunitense vedrebbe in svantaggio il settore Heathcare, Financials di banche e assicurazioni e il settore petrolifero. In uno scenario Red Wave risulterebbero invece avvantaggiati i titoli energetici tradizionali, automazione e robotica, mentre l'Automotive potrebbe risultarne penalizzato; in area neutrale le cosiddette ‘Enabling technologies' che permettono di aumentare le performance digitali.
Valutazioni e Volatilità
Infine dobbiamo comunque sottolineare che le valutazioni in rapporto al prezzo/utili attesi a 12 mesi mostrano un ampio divario dopo il recente rally delle azioni statunitensi; il P/E fwd12m dell'indice MSCI Usa risulta attualmente a 23,4x, rispetto al più economico MSCI EMU a 17,9x. Inoltre nel mercato dei VIX Futures le valutazioni delle prossime scadenze di ottobre e novembre sono salite con volumi in crescita: questo movimento sembra significare che alcuni operatori vogliono coprire parte del rischio del portafoglio azionario acquistando derivati sulla volatilità.
4 settembre 2020
Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CAIl valore dell'investimento o il rendimento possono variare al rialzo o al ribasso; un investimento è soggetto al rischio di perdita. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri.