Prime analisi sulla trimestrale degli utili

Pubblicato il 18.04.2016

Prime analisi sulla trimestrale degli utili

La stagione delle trimestrali societarie statunitensi è entrata nel vivo dopo la pubblicazione dei report del primo trimestre 2016 delle più importanti banche Usa, un settore che è risultato tra i più penalizzati negli ultimi mesi. I risultati di J.P. Morgan, Bank of America, Citigroup, Morgan Stanley sono stati migliori delle attese, anche se in alcuni casi sicuramente minori rispetto al medesimo periodo dello scorso anno; uno tra i fattori chiave negativi è stato sicuramente la crisi del settore energetico americano e il corrispettivo aumento dei tassi di default.

Come mai un'attenzione così forte per le banche?

Con una partenza di anno sicuramente difficile, la peggiore degli ultimi vent'anni, lo sguardo degli analisti è concentrato sulla capacità delle società di generare profitti in un clima monetario più restrittivo, dopo un primo aumento dei tassi di interesse a dicembre, e una rivalutazione sostanziosa del biglietto verde su tutte le altre valute. Le banche sono la prima cartina al tornasole della salute dell'economia e la modesta crescita economica può essere un elemento determinante sulla profittabilità e l'aumento del business; le banche rimangono uno dei motori di sviluppo con l'espansione del credito.

Settore finanziario in rialzo e in Italia arriva Atlante

Quindi dopo lunghe settimane di sofferenza il settore bancario rialza la testa e cerca una prova di forza per attuare un recupero che fino a pochi giorni fa sembrava improbabile. Cosa è cambiato in soli pochi giorni? Mentre nel listino statunitense le indicazioni sui profitti delle banche si sono dimostrate relativamente positive, un segnale di fiducia arriva dall'Europa con la costituzione del fondo italiano Atlante, sotto il coordinamento del ministro Padoan, e la benedizione delle autorità monetarie. Il nuovo fondo partirà con una dotazione tra i 4 e i 6 mld di Euro diventando il fulcro per le operazioni di rafforzamento di capitale delle banche italiane e l'ingresso di un nuovo player nel mondo dei NPL (non performing loan – sofferenze e crediti inesigibili) in aiuto alla pulizia dei bilanci societari.

Trimestrali sull'indice statunitense S&P500

Se il punto di riferimento per gli investitori rimangono comunque i listini degli Stati Uniti, quali sono quindi le stime ad oggi rispetto ad un anno fa? Le indicazioni più recenti degli analisti sono per un calo degli utili rispetto al primo trimestre delle scorso anno pari al 9,3%, sicuramente un dato pesante; se quindi anche questo trimestre fosse negativo sul precedente saremmo davanti al quarto periodo consecutivo con dati in calo e una situazione che non si presentava dal lontano 2008. In realtà l'indice azionario S&P500, dopo una forte caduta, da inizio marzo ha reagito positivamente riportandosi sopra quota 2000 punti, vicino ai suoi valori massimi.

Prospettive per l'intero anno

Non è insolito un approccio attendista da parte degli analisti che per l'intero 2016 prevedono un aumento significativo di utili e ricavi solo nella seconda parte dell'anno. In termini di profitti, i cali stimati per il primo e secondo trimestre sono nell'ordine di - 9,3% e -2,9%, mentre per il terzo e quarto periodo sono di un recupero di + 3,6% e + 10,8%. Per il 2016 quindi la proiezione vedrebbe profitti a + 2% anno su anno, sul recupero degli utili del secondo semestre. In termini di valutazione il P/E fwd 12 mesi risulterebbe di 16,8x, comunque al di sopra della media decennale di 14.2x, ma giustificato dai bassi rendimenti dei titoli obbligazionari. A livello settoriale, l'Energia dimostra ancora il livello di ratio P/E fwd 12 mesi più elevato a 67,5x, dati in realtà tutti da verificare in futuro dopo il recente aumento del prezzo del petrolio, mentre per i Finanziari, il settore presenta il ratio più basso a 12,7x.

18 aprile 2016

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

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