Quando rientrare nell'azionario

Pubblicato il 26.03.2020

Quando rientrare nell'azionario

Gli economisti sono sollecitati dagli analisti finanziari a dare una risposta di aggiornamento alle previsioni economiche, a causa dell'impatto pandemico a livello globale, per offrire un punto di riferimento agli investitori, spaventati dall'intensità degli indicatori di volatilità che rimangono molto vicini ai massimi storici. La caduta dei listini azionari si è dimostrata molto rapida sull'ipotesi di una profonda recessione globale; l'indice S&P500 in poche sedute è precipitato di oltre il 30%, atterrando in pieno Bear Market, trascinandoci dentro il mondo del Credit Spread, Investment Grade e High Yield, in modo significativo. Le ragioni di questo scenario ‘pre-recessivo' – in attesa dei dati reali dei prossimi trimestri – si dimostrano diverse dalla recessione innescata dalla crisi dei ‘subprime' del 2008 e ancor più delle precedenti. Il ‘cigno nero' del Coronavirus sta imponendo alle persone di evitare ogni tipo di contatto in un clima di isolamento preventivo contro il contagio. L'eccezionale numero di persone sottoposte a terapia ha messo sotto stress il sistema sanitario in molti paesi e reso vani molti interventi medici intensivi.

La FED sceglie il QE illimitato

I mondo dei consumi rappresenta il 70% circa del PIL (prodotto interno lordo) degli Stati Uniti; un blocco dell'intera filiera non solo impatta l'economia statunitense, ma in larga misura quella globale. E' evidente che l'impennata dei casi segnalati di COVID-19 negli Stati Uniti ha avuto un immediato riscontro nelle aspettative degli investitori. Sono molti i settori colpiti duramente dal fermo imposto dalle autorità e dall'isolamento delle persone, soprattutto servizi chiusi al pubblico, trasferimenti e vendite al dettaglio, attività che rappresentano un'importante percentuale dell'occupazione complessiva e che con il perdurare della pandemia incideranno sul GDP nel secondo e in parte nel terzo trimestre. La Federal Reserve, la banca centrale statunitense FED, ha aperto ad un Quantitative Easing illimitato per fronteggiare lo scenario negativo e difendere la crescita, stesso obiettivo manifestato dalla Banca Centrale Europea a sostegno delle imprese per non tagliare posti di lavoro in un momento in cui la politica governativa è concentrata sulla crisi sanitaria. L'intento preventivo della FED vuole in questo momento stabilizzare i mercati e abbassare una volatilità lasciando minore spazio alla speculazione.

Prospettive economiche globali: tre scenari

A fronte del dato incoraggiante dalla Cina, che vede una ripresa delle attività produttive tornata a circa il 70% della sua capacità e che nel giro di poche settimane stima di tornare al 95%, in Europa la situazione rimane incerta, così come si considerano dubbiose le potenzialità di tenuta degli Stati Uniti; in realtà ci sono ancora pochi dati che confermino un trend definito.  Gli analisti hanno cercato di misurare il blocco della produzione nei vari settori in Cina, Stati Uniti e Area dell'Euro, ipotizzandone un successivo recupero e identificando tre scenari per l'economia globale: a) lo scenario base a forma di ‘U' con uno shock negativo di alcuni trimestri e recupero dilatato nel tempo che vede una riduzione del PIL globale a -1% nel 2020 seguito da un rimbalzo a +5.5% nel 2021; b) uno scenario di veloce ripresa a forma di ‘V' che prevedrebbe una crescita nel 2020 ancora positiva all'1% e un 2021 a forte ripresa di +6,1%; e c) uno scenario di rischio al ribasso a forma di ‘L' con una recessione prolungata con PIL in caduta a -3,1% nel 2020 e un ripresa nel 2021 del 4%. Risulta chiaro che sebbene il 2021 risulti comunque un anno di ripresa positiva sia essenziale capire da quale punto partirà e soprattutto a quale livello si troveranno gli indici di fiducia. 

Portafogli di investimento

Dopo la recente discesa delle borse, le preferenze degli strategist sono tornate a guardare con favore alle valutazioni raggiunte delle azioni rispetto alle obbligazioni visti i livelli di rendimento raggiunti dai titoli governativi, storicamente bassi. A sostenere questa tesi sono anche, la correzione aggressiva dei prezzi energetici e gli indicatori di fiducia crollati ai livelli delle crisi precedenti, aprendo la strada a strategie di lungo termine e di riequilibrio dei portafogli. Oggi la discussione di come sfruttare l'andamento di mercato verte sull'obiettivo tattico di ‘entrata' nel mercato azionario alla conclusione del processo di consolidamento. Ci sono alcuni punti di attenzione da seguire per determinare un livello in prossimità della conclusione del ciclo di ribasso: a) stabilità nel sistema della liquidità senza particolari ‘forzature' delle banche centrali; in questo momento si assiste ad un miglioramento delle condizioni di credito e liquidità nei mercati di finanziamento, ma questo risulta fortemente agevolato dalle autorità monetarie; b) la correlazione tra azioni e obbligazioni deve tornare normale e stabile, ovvero con una relazione inversa; c) l'indice di volatilità (es. VIX - Chicago Board Options Exchange Index), deve scendere quando i mercati stanno vivendo sedute di ribasso; d) la forza del dollaro USA deve rallentare; e) il flusso di notizie riguardanti il ​​virus, l'andamento economico e i profitti aziendali perde la sua importanza nell'attenzione dalla maggior parte degli investitori; una combinazione dei cinque fattori da monitorare con i dovuti filtri, e l'aiuto di un consulente.

25 marzo 2020

Corrado Caironi - Investment Strategist di R&CA

 

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